Le Asl pugliesi devono attivare la nuova procedura prevista dalla delibera di giunta di fine luglio, in cui sono state introdotte nuove azioni sul
Le Asl pugliesi devono attivare la nuova procedura prevista dalla delibera di giunta di fine luglio, in cui sono state introdotte nuove azioni sul fronte della comunicazione e nuove figure professionali che si occuperanno di migliorare l’accoglienza. È questa la strategia per affrontare l’emergenza aggressioni contro il personale sanitario: ci saranno degli «stewart» che si occuperanno di dare informazioni ai pazienti e ai loro parenti.
Se n’è parlato ieri mattina a Bari nell’ambito del Forum Mediterraneo in Sanità, in un convegno cui hanno partecipato, insieme al governatore Michele Emiliano e al procuratore di Trani, Renato Nitti, anche i presidenti nazionali di tutti gli ordini professionali interessati oltre che Danny Sivo, direttore del Sirgisl (medici del lavoro) e Luigi Vimercati dell’Università di Bari.
Emiliano ha espresso forti perplessità sull’ipotesi di applicare l’arresto differito nei confronti di chi aggredisce gli operatori sanitari. Ipotesi, avanzata la scorsa settimana dal ministro Schillaci, che invece convince il presidente nazionale dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli. Emiliano ha ricordato che lunedì a Bari è stato convocato il comitato regionale per l’ordine e la sicurezza con tutti i prefetti pugliesi. «Quando ho chiesto la riunione, a un certo punto mi hanno detto “ma lei ci vuole proprio venire?”. Ho detto: “Ve l’ho chiesto io, che cosa temete? Che vi diciamo che non siete in grado di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica? I Pronto soccorso a rischio sono 6 o 7 in tutta la regione, così come danno la scorta a qualche politico che ha paura solo delle mazzate della moglie devono lasciarci qualche carabiniere in divisa nei Pronto soccorso. Abbiamo migliaia di poliziotti impegnati ogni domenica per le partite di calcio». Serve, ha aggiunto Emiliano, «un meccanismo strutturato che connetta l’ospedale alla sicurezza pubblica».
Nel corso del convegno è stato ricordato il progetto «Hospitality», che ha consentito di standardizzare la cartellonistica degli ospedali. Ma per risolvere il problema non basta quello che possono fare le Regioni: Emiliano ha infatti ribadito la necessità di ottenere l’aiuto dello Stato per presidiare gli ospedali. E lo ha spiegato riferendosi a quanto accaduto ai Riuniti il 4 settembre, con l’aggressione ai medici del reparto di Chirurgia toracica dopo la morte di una 23enne di Cerignola a seguito di intervento urgente
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