Ugo Galli. Le incongruenze del comune sul processo Giu Le Mani

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LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE COMUNALE NEL PROCESSO “GIÙ LE MANI”: QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO
Avevamo già segnalato le evidenti incongruenze, dalle quali risulta affetta la deliberazione della giunta 4 settembre 2024, n. 17, recante la costituzione di parte civile del Comune nel processo penale “Giù le mani”.
Del tutto inopinatamente, l’organo esecutivo ha affidato l’incarico legale, in favore di un professionista esterno, malgrado la presenza di un avvocato interno, con conseguenti oneri finanziari a carico del bilancio dell’ente,sottoposto a piano di riequilibrio.
Infatti, il provvedimento in questione non indica le ragioni, in forza delle quali il procedimento sarebbe complesso e quelle di opportunità.
L’avvocato interno del comune si è costituito in passato in processi penali molto complessi(“Omnia nostra”) e non vige alcuna norma che vieti la rappresentanza e difesa dell’ente, nel caso di imputati cessati dalle cariche amministrative.
Oggi,poi,apprendiamo dalla stampa che il legale esterno, individuato dalla giunta,è legato da uno strettissimo rapporto parentale con un imputato nello stesso processo “Omnia nostra”. E,se il medesimo professionista difendesse il parente, nell’ambito di tale,ultimo,processo,non potrebbe accettare l’incarico,alla luce dell’ultimo comma dell’art.8 del regolamento dell’avvocatura comunale,che delinea, in questa ipotesi,una causa espressa di inconferibilita’,poiché il Comune è parte civile,anche contro lo stesso imputato:dunque, il Comune si contrapporrebbe al legale, che poi lo difenderebbe in “Giù le mani”.
Pertanto,la deliberazione n.17/2024 va REVOCATA tempestivamente, affidando la costituzione all’avvocato interno.
Canteremo pure, anzi,saremo fuori dal coro,ma assessore delegato e giunta STONANO visibilmente!!!

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