Dramma Borgo Mezzanone, mons. Moscone:vediamo morire di stenti, miseria e soprattutto mancanza di sicurezza troppe persone.

Ancora un dramma legato all’immigrazione è accaduto questa mattina a Borgo Mezzanone, nel territorio della nostra Arcidiocesi: due nostri fratelli

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Ancora un dramma legato all’immigrazione è accaduto questa mattina a Borgo Mezzanone, nel territorio della nostra Arcidiocesi: due nostri fratelli, giovani immigrati venticinquenni, provenienti dalla Repubblica del Mali in Africa Occidentale, sono stati travolti da un’auto pirata, il cui conducente è ignominiosamente fuggito lasciandoli a terra gravemente feriti, mentre erano a bordo di uno scooter che li conduceva al lavoro nei campi del nostro Tavoliere. Di essi uno è morto e l’altro è in gravissime condizioni.

Questo ulteriore grave incidente è ancora una volta espressione di quel dramma estremo che perdura da anni nelle campagne del nostro Tavoliere e in particolare nel cosiddetto “ghetto” di Borgo Mezzanone, frazione del Comune di Manfredonia, ove in condizioni insopportabili vivono circa 1500 migranti, occupati nell’agricoltura e in piccoli altri lavori.

Le loro condizioni di vita, al limite dell’umano, sono una autentica vergogna che deve riguardare tutti, non solo la Parrocchia locale e le Caritas, che offrono un soccorso nell’immediato cercando di offrire migliorie e un po’ di dignità a quanti hanno trovato “casa” sulla pista.

Diventa sempre più necessaria la presa di coscienza responsabile dell’opinione pubblica e l’impegno concreto delle Istituzioni civili per trovare via di soluzione agli enormi problemi di quell’ambiente, ove ormai con scadenze ravvicinante vediamo morire di stenti, miseria e soprattutto mancanza di sicurezza troppe persone.

E’ urgente una progettazione che, utilizzando le tante risorse previste nel Pnrr, garantisca ai lavoratori stranieri condizioni di accoglienza e inclusione attraverso un piano serio di accoglienza, che permetta loro di usufruire di case sicure, servizi sociali appropriati ed ambienti comuni per rendere la loro vita dignitosa e degna: sono lavoratori delle nostre terre e delle nostre imprese agricole che meritano tutte le garanzie.

Non possiamo ricordarci di loro solo quando succedono disgrazie come questa occorsa questa mattina.

I migranti dimoranti in Borgo Mezzanone attraverso la Caritas diocesana e quella parrocchiale con un presidio e la “Casa Speranza” ricevono una prima e continua assistenza anche grazie alla fattiva presenza di due sacerdoti Camilliani di origine africana: a loro esprimo il mio grazie per la fattiva opera di solidarietà nello spirito del loro Fondatore, Camillo de Lellis.

Ai migranti presenti a Borgo Mezzanone, che ho visitato proprio domenica scorsa 8 settembre, ai tanti operatori e volontari che cercano di portare loro aiuto e solidarietà fattiva, ai sacerdoti camilliani, assicuro la mia vicinanza e quella di tutta la Chiesa di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, su cui possono sempre contare per un aiuto fraterno e la difesa dei loro diritti.

Manfredonia, 11 settembre 2024

p. Franco MOSCONE crs, arcivescovo

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