Campagne pugliesi invase dai pappagalli: danni ingenti su frutteti e mandorleti

Con la siccità che ha causato il magro raccolto di mandorle in calo sugli alberi del 60%, il delicato e pregiato superfood è minacciato anche dall

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INVASIONE DEI PAPPAGALLI VERDI IN PUGLIA

Con la siccità che ha causato il magro raccolto di mandorle in calo sugli alberi del 60%, il delicato e pregiato superfood è minacciato anche dall’invasione dei pappagalli verdi che si nutrono di frutta. Avvistamenti si registrano a Manfredonia.

A denunciarlo è Coldiretti Puglia, a seguito del moltiplicarsi delle segnalazioni da parte degli agricoltori per la presenza sempre più pressante dei pappagalli in campagna, con danni ingenti su frutteti e mandorleti in una atmosfera tropicale, anche per i suoni acuti persistenti.A far danni nei campi è arrivato il pappagallo verde o parrocchetto monaco, specie originaria del Sud America, che fa strage di frutta e mandorle, diventando una presenza fissa anche a causa dei cambiamenti climatici, come anche lo storno, un uccello passeriforme originario dell’Eurasia che è divenuto stanziale sulla litoranea della piana olivetata di Bari e Brindisi e sulla fascia pedegarganica a Foggia, dove mangia fino a 20 grammi di olive e distrugge le piazzole adibite alla raccolta delle olive, ma arreca danni ai campi di ortaggi.

Si tratta dei parrocchetti monaci della specie Myiopsitta monachus Boddaert – specifica Coldiretti in una nota – apparsi con un primo ‘insediamento’ su un eucalipto nella contrada molfettese ‘Madonna delle Rose’, passati poi a stabilirsi, costruendo nidi ‘multi familiari’ e riproducendosi con grande velocità“.

I pappagalli verdi spaccano il guscio legnoso ed estraggono con la lingua il frutto delle mandorle, staccano i frutti o li lasciano divorati e danneggiati sugli alberi.

Oltre all’emergenza legata ai pappagalli, le criticità sono causata anche dagli storni che colpiscono particolarmente il settore olivicolo con un danno tra il 30 ed oltre il 60% sugli olivi coltivati soprattutto nelle zone a ridosso del mare, da un lato sull’Adriatico dall’altro sullo Jonio, dove gli agricoltori non hanno strumenti per arginare la presenza eccessiva e in progressivo aumento degli storni che da migratori sono divenuti stanziali. Ma in Puglia c’è anche l’invasione del “killer dei mari”, il granchio blu che ha preso d’assalto le coste pugliesi, dalla laguna di Lesina e Varano fino ai bacini retrodunali del Salento, con danni all’ecosistema, ma soprattutto alla pesca della paranza, decimata e resa invendibile dagli attacchi del granchio alieno“.

In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali che distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, i pappagalli verdi si cibano di frutta e mandorle e il killer dei mari, il granchio blu che stermina vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi. con un danno complessivo stimato pari ad oltre 30 milioni di euro“.

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