A Borgo Mezzanone il clima è incandescente, in tutti i sensi. L'insediamento abusivo è ancora lì e i pericoli sono dietro l'angolo. Basti pensa
A Borgo Mezzanone il clima è incandescente, in tutti i sensi. L’insediamento abusivo è ancora lì e i pericoli sono dietro l’angolo.
Basti pensare che nella giornata di ieri, due giorni dopo il vertice che si è svolto in Prefettura alla presenza del commissario straordinario Maurizio Falco, in materia di superamento degli insediamenti abusivi, un vasto incendio ha minacciato le baracche in cui vivono centinaia di lavoratori stagionali.
Ci sono volute diverse ore e più squadre dei vigili del fuoco per sedare le fiamme divampate appena fuori la ‘pista’. A bruciare cumuli di rifiuti di ogni genere.
L’incendio ha sprigionato una colonna di fumo, nerissima, ben visibile anche da alcune zone del capoluogo dauno. L’Usb braccianti ha preso la palla al balzo per ritornare sull’abolizione della protezione speciale: “Arrivano milioni e milioni di euro, ma serviranno a poco se non fanno marcia indietro, perché migliaia di lavoratori che non potranno rinnovare o convertire il permesso di soggiorno, inespellibili per mancanza dei accordi di rimpatrio“. Il rischio, paradossalmente, è che sorgano altri ghetti.
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