Ce l’hanno ammazzata”. Si è scatenato il caos in un reparto del policlinico Riuniti di Foggia invaso dai familiari di una ragazza di 23 anni morta
Ce l’hanno ammazzata”. Si è scatenato il caos in un reparto del policlinico Riuniti di Foggia invaso dai familiari di una ragazza di 23 anni morta durante un intervento chirurgico, che hanno aggredito medici e infermieri. Una cinquantina le persone che sarebbero riuscite a superare l’ingresso della struttura e una ventina, stando ad indiscrezioni, quelle che sarebbero entrate in contatto con il personale sanitario della chirurgia toracica. A farne le spese, in particolare, un chirurgo, che è stato colpito con diversi pugni in faccia e ha riportato ferite e contusioni, un secondo medico spintonato e finito per terra e una dottoressa che ha riportato la frattura di una mano. La morte di questa ragazza è un evento drammatico: la direzione generale esprime la propria vicinanza alla famiglia”.Nel porgere il “cordoglio alla vittima e alla sua famiglia per la gravissima perdita – ha detto invece il direttore generale dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri – siamo solidali con gli operatori sanitari aggrediti, chiamati ad assicurare prestazioni sanitarie di elevata complessità come nei casi di politrauma della strada. Nessuna forma di violenza nei confronti di chi svolge il proprio lavoro può essere tollerata”. Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato domani pomeriggio, alle 16:45, si recherà al policlinico di Foggia per attestare la propria vicinanza al personale sanitario aggredito. “Siamo pronti a valutare ulteriori misure di sicurezza – ha spiegato – per tutelare l’incolumità del personale sanitario e socio-sanitario e ad applicare le norme che rendono più immediata la pena per chi si rende colpevole di simili reati”.
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