Emiliano: «Non voglio il terzo mandato a meno che non mi costringano»

Dice di essere pronto ad abbandonare la guida della Regione quando nell’autunno 2025 scadrà il suo secondo mandato. Ma fa anche capire che non è d

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Emiliano: «Non voglio il terzo mandato a meno che non mi costringano»

Dice di essere pronto ad abbandonare la guida della Regione quando nell’autunno 2025 scadrà il suo secondo mandato. Ma fa anche capire che non è detto che l’uomo deputato a succedergli sia Antonio Decaro. Michele Emiliano continua a fare quello che gli viene meglio, giocare al gatto con il topo o – se si preferisce – continua a mettere il coltello nella piaga di una coalizione debole perché condizionata dai «signori delle preferenze». Emiliano lancia messaggi che non tutti sono in grado di decodificare: le parole che pronuncia a Ceglie Messapica, sopra e sotto il palco della Piazza, sono solo apparentemente un addio all’ipotesi di una sua ricandidatura. Ma, nei fatti, nulla è stato ancora deciso: la prospettiva in Puglia è quella di avere davanti un anno e mezzo di passione.

«Ogni cosa ha il suo tempo, ha il suo contesto e non c’è bisogno di un terzo mandato: mi auguro ci sia qualcuno disponibile», è la frase detta da Emiliano al suo arrivo a Ceglie. Rilanciata dalle agenzie, la dichiarazione fa immediatamente il giro di tutti i telefonini. Ma, come sempre, non bisogna fermarsi all’apparenza né farsi depistare dal post su Instagram in cui Emiliano aveva detto l’ovvio, cioè che è necessario «adeguare» la legge elettorale pugliese in cui non c’è il limite di mandati introdotto dalla legge nazionale. Perché poi, scavando scavando, il governatore uscente sembra dire una cosa differente. E sembra lanciare un appello al suo amico-avversario Decaro, che a sua volta aveva detto di non avere ancora pensato all’ipotesi di candidarsi come presidente della Regione.

«Sono pronto a fare – scandisce Emiliano dal palco – tutto ciò che serve a far proseguire questa rivoluzione. Abbiamo iniziato vent’anni fa cercando di dare un governo alla capitale della Puglia, cercando di far diventare Vendola presidente, cercando di superare le disavventure di Vendola. Non è stato facile per il centrosinistra superare le disavventure di Vendola». Poi il punto che interessa e che spiega l’articolazione del ragionamento. «Abbiamo costruito un patrimonio che va messo nelle mani della nuova generazione. Mi auguro che questi giovani, anche se giovani non sono più… Decaro ha 55 anni, se non lo fa ora quando?». Ma quando si arriva al dunque, cioè a dichiarare la successione con l’ex sindaco di Bari e recordman di preferenze alle Europee, Emiliano si ferma: «Se io fossi autorizzato a dirlo lo avrei già detto, ma non sono autorizzato. Il centrosinistra non è un uomo solo al comando, è una platea di persone. Mi auguro di non doverlo fare per forza il terzo mandato».

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