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CON L’INIZIO della tradizionale novena in onore della eletta Patrona di Manfredonia, Maria Santissima di Siponto, si è entrati nel clima della “Festa grande” per antonomasia che la città celebra sul finire di agosto. La novena è parte integrante della devozione dei fedeli alla Madonna, che consiste principalmente nel recitare preghiere per nove giorni consecutivi prima della ricorrenza della festa. La novena 2024 è presieduta da don Leonardo Petrangelo, già rettore della Basilica di Siponto dal 2021 al 2023. Tale proclamazione di fede ha un riferimento storico che sancisce l’unitarietà della chiesa di Manfredonia con quella di Siponto, sede naturale di Maria SS di Siponto nelle due effigi che la ritraggono, l’icona dipinta su un tavolo di cedro dai monaci dell’abbazia di Tremiti,
e la statua lignea policroma. I due simulacri della Madonna rimasero nella Basilica Santa Maria Maggiore fuori le mura, anche dopo il passaggio della sede arcivescovile avventa nel 1327, da Siponto a Manfredonia.
PER SECOLI, in prossimità della Festa patronale, in coincidenza della novena appunto, il Quadro della Madonna veniva portato in processione solenne da Siponto a Manfredonia. Una cerimonia fortemente sentita dai fedeli molti dei quali partecipavano a piedi nudi per grazia ricevuta o da impetrare. Un via vai di fedeli tra Manfredonia e la basilica di Siponto sempre attivo a testimonianza della devozione del popolo per Maria SS di Siponto. Anche la processione del sacro Tavolo della Madonna si ripeteva spesso: ogni qualvolta la popolazione di Manfredonia si trovava in difficoltà. Come ad esempio in occasione dei periodi di siccità. Si portava l’icona della Madonna di Siponto, in cattedrale a Manfredonia e le si dedicava una apposita novena.
LA PERMANENZA in cattedrale della Madonna di Siponto, era l’occasione per un intenso pellegrinaggio di fedeli tanto profondo e sentito era il carisma che emanava quell’immagine materna della Madonna con in braccio il figlio Gesù. Dopo la novena e dunque dopo i festeggiamenti di fino agosto, il Quadro veniva riportato a Siponto con una solenne processione.
UNA PRASSI tra fede e folklore protrattisi fino agli inizi degli Anni settanta allorquando l’arcivescovo Valentino Vailati (1914-1998) decise di trasferire sia il Quadro che la Statua lignea policroma della Madonna collocata nella cripta della basilica, nella cattedrale di Manfredonia dando loro una collocazione prestigiosa dotata delle opportune misure tecniche di conservazione. Una iniziativa opportuna per ragioni di sicurezza di beni preziosi anche dal punto di vista artistico tant’è che già nel 1927 il Ministero per i beni culturali aveva intimato alla Curia arcivescovile di Manfredonia, di provvedere ad assegnare un guardino presso la Basilica di Siponto, pena il trasferimento preventivo e cautelativo nei Musei statali, della Sipontina e della Icona. Nel tempo e fino al 1983 La Basilica di Siponto ebbe un suo un suo custode che fungeva anche da sacrestano. Oggi la Basilica fa parte del Parco archeologico di Siponto annesso al Museo nazionale archeologico di Manfredonia con sede nel castello di re Manfredi.
Michele Apollonio
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