Picchiato in pieno centro a San Giovanni Rotondo: “Aggressione omofoba”

“La violenza, sempre, é sintomo di un fallimento. Se é connotata da discriminazione di qualsiasi natura allora é ancora più preoccupante. Solidari

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“La violenza, sempre, é sintomo di un fallimento. Se é connotata da discriminazione di qualsiasi natura allora é ancora più preoccupante. Solidarietà assoluta a Michel Savino“. Lo dichiara l’ex sindaco di San Giovanni Rotondo, Michele CrisettiSull’episodio è intervenuta l’associazione transfemminista “Koll.Era”. “Siamo tutte venute a conoscenza, a poco meno di 24 ore di distanza, del tragico episodio avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 agosto ai danni di un nostro fratello e compagno nel pieno centro cittadino. Centro che, complice il ripopolarsi estivo tipico delle nostre località, risulta sempre gremito e frequentato da diverse persone. A quanto pare, però, per le froce non c’è spazio. Quello che Michel in primis ha vissuto, per l’ennesima volta, è solo uno dei tanti fenomeni di violenza sistemica e strutturata, volontaria, intollerante, lucida e disumana che cresce nel nostro Paese, alimentato da politiche nazionali che soffiano sul fuoco della discriminazione e della paura. A nulla valgono le scuse diffuse dai più riguardanti la grandezza di una città o la sua densità demografica: ogni territorio, lontano o vicino che sia, è inquinato e putrefatto da questi meccanismi violenti. Gli episodi incontrollati di violenza omolesbobitransfobica sono all’ordine del giorno. Ci vengono raccontati e narrati come mera goliardia giovanile, liti tra ragazzini: il risultato è che viene sollevato il sistema tutto dalla responsabilità civile che orbita attorno a queste dinamiche”. 

Poi aggiungono: “La violenza omolesbobitransfobica è squadrismo, è omofobia. È decidere come, dove, quando e se puoi essere chi sei. Non saremo mai complici né resteremo in silenzio facendo spallucce, abbiamo bisogno di reti sicure, prese di posizione decise, pretendiamo spazi permanenti per poterci salvare. Vorremo spiegarvi cosa significa vedere un fratello ridotto in quelle condizioni ma ci auguriamo non vi capiti mai. Ci ribolle il sangue nelle vene nel dover vivere tutte assieme l’ennesimo episodio traumatico. Ci sentiamo abbandonate, umiliate, non tutelate, derise e insicure anche a casa nostra, di nuovo. Immaginate cosa possa voler dire essere un uomo gay e vivere in un paese di provincia del meridione, resisterci e non decidere di andare via. E dopo anni ritrovarsi nuovamente ad avere paura, ad essere brutalmente aggredito e ridotto in quelle condizioni.  Come associazione transfemminista Koll.Era ci stringiamo incondizionatamente attorno a Michel, non sei solo”.

“Denunciamo questo ed ogni altro singolo episodio a vivida voce, tremando e facendo appello a tutta la nostra rabbia e al nostro dolore. Empatizziamo e tendiamo la mano a tuttə coloro che sono state vittime e che – purtroppo- lo saranno. Per queste ragioni – concludono -, per Michel, per tutte noi indiciamo un sit-in di solidarietà alla persona vittima con scopo di sensibilizzare la cittadinanza tutta su ciò che ci succede ogni giorno, da quando nasciamo. Ci vediamo venerdì 16 agosto dalle 20 in piazza dei Martiri, portate chi volete”.

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