sono i salti, o più precisamente i rimbalzi a ritmo di musica a sincronizzare i balli: lo indica lo studio condotto dai ricercatori dell'Istituto
sono i salti, o più precisamente i rimbalzi a ritmo di musica a sincronizzare i balli: lo indica lo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Roma, guidati da Giacomo Novembre, e pubblicato sulla rivista Current Biology.
All’origine dell’importanza del rimbalzo potrebbe essere quel che sperimentano i neonati attraverso il movimento della camminata materna.
Lo studio suggerisce che l’elemento chiave che guida le persone nello scandire il ritmo, che sia un concerto in uno stadio, balli di gruppo in spiaggia o in una discoteca, a sincronizzare i movimenti sia il rimbalzo, ossia i salti verticali a ritmo di musica. Marginali sono invece i movimenti laterali.
Per scoprirlo i ricercatori Iit hanno analizzato il comportamento di 35 coppie alle quali è stato chiesto di muoversi spontaneamente mentre ascoltavano musica in situazioni differenti: ascoltando la stessa musica o brani differenti con le cuffie, oppure guardandosi o senza guardarsi. I movimenti del corpo nello spazio sono stati registrati utilizzando marker indossabili posizionati sulle principali articolazioni. I dati così registrati sono stati scomposti per identificare 15 passi di danza elementari, che da soli spiegano oltre il 95% di tutti i movimenti registrati.
Così i ricercatori hanno dimostrato che esistono due modi di entrare in sincronia, guidati dalla musica oppure guidati dal movimento del partner, ma un solo tipo di passo vale in entrambi i casi, ossia il rimbalzo, il salto (‘bounce’) al ritmo del ‘beat’ musicale. “Il nostro studio suggerisce che il “bounce” verticale funzioni come un regolatore sopramodale del ritmo, un punto di ingresso per la coordinazione nella danza”, ha detto Novembre, responsabile scientifico dell’Unità Neuroscience of Perception and Action dell’Iit a Roma.
“Essenzialmente, i movimenti verticali quali il bounce risultano essere i più efficaci per raggiungere la sincronizzazione con altre persone, attraverso modalità sia visive che uditive”. Il salto, aggiungono i ricercatori, è un tipo di movimento tra i primi a essere sperimentati nella nostra vita attraverso la camminata materna.
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