Che si tratti di un deficit programmatorio o di un accordo insensato con la Commissione per rispettare i termini del PNRR o di un mix di entrambi
Che si tratti di un deficit programmatorio o di un accordo insensato con la Commissione per rispettare i termini del PNRR o di un mix di entrambi i fattori poco cambia. A settembre su circa 700 posti stabili (del cosiddetto organico di diritto) non potranno essere assunti i docenti necessari. E tutto questo mentre le graduatorie del concorso PNRR che si stanno per pubblicare sono potenzialmente ricolme di docenti che hanno superato una prova scritta (meno selettiva) e una orale (molto più rigorosa) di quello che a tutti gli effetti è un concorso ordinario. Il PNRR per la scuola, insomma, dovrebbe determinare un miglioramento della situazione e, invece, genera in Puglia una situazione paradossale con cattedre disponibili, graduatorie con vincitori/idonei pronti all’immissione in ruolo, ma un aumento sconcertante della precarietà che si riverserà sugli stessi docenti e, chiaramente, sugli studenti che potrebbero veder alternarsi più volte nel corso dell’anno i propri docenti di riferimento in discipline importanti.
È quello che potrebbe accadere sulla classe di concorso A050 (scienze) con 183 posti vacanti nella nostra regione, ma solo 38 vincitori programmati e assumibili da concorso PNRR o ancora per la classe di concorso A048 (scienze motorie) con 110 posti disponibili e solo 21 assunzioni effettuabili da concorso PNRR o, ancor più grave, nella classe di concorso A012 (italiano, storie e geografia) con 128 posti disponibili e 21 vincitori assumibili da concorso PNRR. La differenza dovrà necessariamente essere affidata a supplenti che, in molti casi, non avranno nemmeno la certezza di rimanervi per tutto l’anno (questo dipenderà da quando saranno pubblicate le graduatorie dei concorsi), perché il loro contratto avrà una “clausola risolutiva” (se arriva il vincitore di concorso si va via il giorno dopo), ma che allo stesso tempo consentirà loro di lasciare un contratto incerto per uno con data di termine certa. Insomma, la promessa di rendere più efficiente e meno precaria la scuola è fallita prima ancora dell’avvio dell’anno scolastico e l’unica certezza cui assisteremo sarà il balletto della sostituzione dei docenti cui studenti più e meno grandi saranno costretti ad assistere durante il corso dell’anno scolastico.
Non si comprende nemmeno quale sia la ragione che ha portato il MIM a negoziare col la UE due tranche di assunzioni che fanno carta straccia del superamento di un concorso ordinario per centinaia di docenti selezionati che, spesso con molta esperienza e titoli alle spalle i quali, pur in presenza di disponibilità, saranno costretti a rifare un nuovo concorso che si preannuncia per il mese di ottobre/novembre.
Nei prossimi giorni l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia adotterà il proprio decreto assunzionale, tentando di limitare i danni e rispalmare le assunzioni in modo da rendere concreta l’immissione in ruolo quanto meno dei 2181 docenti autorizzati dal Ministero, ma sappiamo per certo che per la complessità delle procedure e delle scelte degli aspiranti individuati (spesso presenti in più graduatorie contemporaneamente) questo non potrà avvenire.
Ancora, per la prima volta, dopo diversi anni, non vi sarà riversamento dell’organico in deroga del personale docente di sostegno in organico di diritto e questo limiterà enormemente le assunzioni dei docenti selezionati da concorso o da GPS e aumenterà notevolmente il numero dei posti in deroga coperto da supplenti che si alterneranno su bambini e studenti in condizione di disabilità.
Se questa è la situazione di partenza dell’organico di sostegno in Puglia, ovvero 9889 posti in organico di diritto per il 2024/25 e quelli in deroga necessari a pareggiare la domanda sono stati già nel corrente anno scolastico 2023/24 sono stati 8443, c’è da ipotizzare che il prossimo anno scolastico avremo più docenti precari e meno continuità didattica sugli alunni più fragili con i posti in deroga che potranno forse superare il 50% del totale dei posti di sostegno su tutti i gradi di istruzione.
Un bel risultato per il Ministero dell’Istruzione e del Merito che, invece di considerare le soluzioni prospettate e rivendicate dalla FLC CGIL, ovvero stabilizzare l’organico di diritto per eliminare precarietà e discontinuità didattica e riconoscere il valore del superamento del concorso ordinario PNRR per avere graduatorie pronte per le immissioni in ruolo necessarie oggi e nel futuro, si avventura in soluzioni fantasiose che allo stesso tempo violano i principi di graduatoria, rendono più precario il lavoro dei docenti e scaricano il disagio sugli studenti.
Come FLC CGIL della Puglia, come sempre, saremo al fianco di precari e famiglie studenti fragili per rivendicare il diritto alla stabilità del lavoro docente e del diritto all’inclusione e all’istruzione.
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