La crisi idrica non risparmia nemmeno gli agrumeti del promontorio. “Purtroppo da circa due anni la situazione peggiora sempre più”. Il caldo t
La crisi idrica non risparmia nemmeno gli agrumeti del promontorio. “Purtroppo da circa due anni la situazione peggiora sempre più”.
Il caldo torrido e l’assenza di precipitazioni come una spada di Damocle su arance e limoni del Gargano. Gli oltre 800 ettari di agrumeti censiti tra Rodi, Ischitella e Vico sono in sofferenza e il raccolto per la prossima stagione è ormai compromesso. Nelle sorgenti di Rodi non c’è più acqua, i pozzi si sono prosciugati e le arance stanno seccando. “Purtroppo senz’acqua – racconta Alfredo Ricucci, agrumicoltore di Rodi – secca tutto.
Da due anni anche nelle sorgenti non c’è più acqua e la situazione peggiora sempre di più. Danni incalcolabili. Lo scorso anno non abbiamo raccolto una arancia, idem la prossima stagione. Se non dovesse piovere saremo costretti ad estirpare gli alberi, e addio oasi agrumaria”.
Sulla questione è intervenuta la presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, Giovanna Amedei. “Bisogna pensare a soluzioni concrete, è finito il tempo delle chiacchiere, altrimenti l’agricoltura di questa zona è destinata a morire. Intanto iniziamo ad ottimizzare i consumi dell’acqua, monitorando le dispersioni perché se ne perde tanta di acqua, e poi avviamo subito il riciclo delle acque. Ma soprattutto costruiamo nuovi invasi. La falda sul Gargano si sta impoverendo e le sorgenti si prosciugano”.
saverio serlenga
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