Allarme incendi, arrivano i rinforzi: in Puglia sei squadre in più dei Vigili del fuoco

Trenta vigili del fuoco per contribuire alla gestione dell’emergenza incendi boschivi in tutta la Puglia. In sostanza, cinque per ognuna delle sei

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Trenta vigili del fuoco per contribuire alla gestione dell’emergenza incendi boschivi in tutta la Puglia. In sostanza, cinque per ognuna delle sei province che compongono la regione. Una goccia nell’oceano, una dotazione del tutto insufficiente. E per capire perché, basti pensare che solo dal Comando provinciale di Lecce si è fatto presente da tempo che occorrerebbe un minimo di sessanta unità. Meglio se settanta. Tant’è. Bisognerà accontentarsi di questa squadra, dopo l’accordo stipulato a Bari.Non solo, ma a conti fatti, si tratta, in sostanza, sempre delle stesse unità già in forza ai comandi, per le quali è previsto uno straordinario. Di fatto, non c’è una reale iniezione di nuove forze. 

A rendere noto i termini dell’accordo, è stato oggi il presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile, Maurizio Bruno. “Ieri mattina – spiega Bruno, tramite una nota dell’agenzia di stampa che fa capo direttamente al Consiglio regionale di via Capruzzi – con il prefetto di Bari Francesco Russo, il direttore regionale dei Vigili del fuoco Gianpiero Boscaino e la dirigente Barbara Valenzano, ho partecipato per conto della Regione Puglia alla sottoscrizione dell’accordo tra Regione e Ministero degli Interni, per il potenziamento del servizio di contrasto agli incendi boschivi”.

“È un programma operativo atteso da tempo – aggiunge Bruno –, soprattutto dai nostri vigili del fuoco in costante carenza d’organico e costretti a turni massacranti e rischi notevoli soprattutto in estate, come purtroppo la cronaca delle ultime ore ci conferma”. Il riferimento, in questo caso, è evidentemente alla tragegia avvenuta in Basilicata, dove due operatori sono morti mentre tentavano di soccorrere una famiglia minacciata dalle fiamme a Nova Siri, in provincia di Matera.  

“In particolare – precisa Bruno –, grazie a questo accordo della durata di un anno, la direzione regionale dei vigili del fuoco assicura, in aggiunta alle squadre ordinarie già in servizio, quelle di antincendio boschivo. Saranno sei, una per provincia, ognuna dotata di cinque unità operative, con automezzi idonei allo spegnimento”. Le squadre saranno operative ogni giorno fra le 8 del mattino e le 20 di sera, fino al prossimo 30 settembre.

L’obiettivo dichiarato è quello di “consentire alle squadre ordinarie di dedicarsi ai tanti altri interventi richiesti ogni giorno ai vigili del fuoco, evitando che le poche risorse operative siano continuamente dislocate sul territorio per contenere incendi boschivi, aggravando una situazione già difficile”. In sostanza, per Bruno, “grazie a questa intesa sarà garantita maggiore sicurezza ai nostri cittadini, al territorio e ai vigili del fuoco”.

Si tratta di un passo in avanti, è chiaro, ma tutt’altro che risolutivo. Gli organici restano comunque risicati. E basti pensare che una singola colonna mobile che arrivi in supporto da altre regioni, proprio come accaduto nei giorni scorsi nel Salento, con l’invio di una formazione da Pescara, è composta da nove operatori.

Nota: articolo rivisto alle 18 circa con diverse integrazioni per via di alcune oggettive imprecisioni che ne falsavano il senso e di cui ci scusiamo con i lettori. Fra l’altro, l’articolo era stato già rivisto molte ore prima della nota dei sindacati CONAPO, FNS CISL, UIL PA VVF, FP CGIL, CONFSAL VV.F. che indica: “Preme precisare che in realtà non si tratta dell’arrivo di 5 unità in aggiunta al personale già duramente provato dall’attività di Soccorso, ma si tratta di fondi destinati a riconoscere 12 ore di straordinario a 5 unità al giorno a personale che già svolge turni di lavoro di 12 ore”. La questione riguarda, in pratica, “il ritardo con cui la Regione Puglia ha attivato la consueta convenzione AIB”.

Non abbiamo alcun motivo di distorcere i fatti e siamo sicuramente fra le poche testate a rettificare, sempre, laddove vi sia un errore acclarato (Emilio Faivre, direttore responsabile).

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