Tanta commozione che si mescola al dolore. Nella cattedrale di Vieste questa mattina,18 luglio, il parroco don Michele Ascoli ha celebrato i funer
Tanta commozione che si mescola al dolore. Nella cattedrale di Vieste questa mattina,18 luglio, il parroco don Michele Ascoli ha celebrato i funerali di Savina Disanti la donna di 57 anni morta annegata per salvare la nipotina di 3 anni e mezzo.
In chiesa oltre al sindaco Giuseppe Nobiletti e molti altri rappresentanti istituzionali c’erano tantissimi amici e conoscenti. Perché Savina, titolare di una nota cartolibreria, era un punto di riferimento per Vieste, una delle capitali turistiche della Puglia, presa d’assalto come ogni estate da migliaia di turisti.
Ma oggi per Vieste è il giorno del dolore. «Savina è sicuramente già in paradiso e da lì troverà il modo di vegliare sulla sua famiglia», dice l’assessora alla Cultura, Graziamaria Starace. « Ci mancherà Savina, persona speciale – aggiunge – ed ineguagliabile interprete dei valori umani più profondi. Un esempio per tutti noi». L’assessora era una grande amica della 57enne. «Una donna – dichiara – di cui ricorderò la compostezza, la riservatezza, ma, soprattutto, la coerenza che ha caratterizzato tutta la sua vita, fino al tragico epilogo, avvenuto appunto per salvare il prossimo».
In prima fila tra i banchi c’era Robert, irlandese, il marito di Savina. Si erano conosciuti tramite un amico comune e poco dopo si erano sposati. Lui, per amore, si era trasferito a Vieste, dove fa l’insegnante di inglese. Per quasi tutta la funzione Robert non ha distolto gli occhi dal feretro: un modo per salutarla per l’ultima volta. Un dolore forte, grande ma silenzioso. Come quello dei due figli brasiliani che la coppia aveva adottato quando i fratellini erano neonati.
Savina era una persona che amava i libri e la cultura. Titolare di una delle due cartolibrerie di Vieste, organizzava spesso eventi culturali, presentazioni di libri e reading. Alcuni anni fa aveva costituito anche un’associazione culturale “Seconda stella a destra” facendosi promotrice di numerosi incontri. «Qualche giorno fa – ricorda Gianni, un turista marchigiano che ogni anno viene a Vieste – mi ero fermato per chiedere informazioni su un libro. Si vedeva che era una donna di una cultura immensa. Ero entrato per chiedere delle semplici informazioni e sono usciti da quella libreria con tre volumi. Starla a sentire mi aveva talmente coinvolto».
Savina amava i due figli. E anche i quattro nipoti. «Bambini – racconta un’amica – che spesso accudiva lei con un amore e una dedizione senza limiti. Quando la incontravi parlava di libri o dei nipoti. E non è un caso se molti dei suoi appuntamenti letterari erano dedicati anche ai bambini e ai ragazzi. Vieste non è una grande città e avere avuto una persona come Savina è stata per noi tutti e per i nostri figli un grande aiuto. Non mi meraviglia – continua l’amica – aver saputo che Savina sia morta salvando la bambina. Per lei aiutare i bambini, i ragazzi, anche con un libro era una delle cose più importanti da fare. E’ stata e continuerà ad essere per tutti noi un esempio».
Savina è morta nel pomeriggio del 16 luglio. La tragedia si è verificata in località Punta delle Banchina, nei pressi di Marina Piccola. La 57enne era stava facendo il bagno, il mare improvvisamente è diventato mosso, lei e la nipotina sono state trascinate al largo. La nonna ha sollevato la bambina, è riuscita con le braccia a tenerla fuori dall’acqua: così le ha salvato la vita. Poi, forse, per lo sforzo, ha accusato un malore. La 57enne e la bambina sono state soccorse, la piccola sta bene ma per Savina non c’è stato niente da fare.
Una morte tragica che ha colpito anche le massime autorità dello Stato. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Camera Ludovico Fontana hanno pubblicato sui social il proprio cordoglio sottolineando soprattutto il coraggio della donna. Che si è sacrificata per salvare la nipotina.
corrieredelmezzogiorno
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