Puglia, Bar da incubo, «blatte nel retrobottega e cibo scaduto servito ai clienti»: la denuncia della dipendente

Blatte e formiche nel retrobottega, cibo scaduto servito ai clienti del bar, condizioni igieniche scarse e qualsiasi trucco pur di risparmiare qua

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Blatte formiche nel retrobottegacibo scaduto servito ai clienti del bar, condizioni igieniche scarse e qualsiasi trucco pur di risparmiare qualcosa: accade a San Pietro in Bevagna, marina del comune di Manduria (in provincia di Taranto). A segnalare la situazione è stata una dipendente dell’attività che a lungo ha tentato di aggirare le richieste del titolare e che più volte ha tentato di opporsi. Uno degli ultimi episodi vede la donna, ex barista e banconista, spinta a servire a una donna incinta un cocktail che conteneva prodotti che avrebbero potuto farle male perché oltre la data di scadenza.

La denuncia: cibo scaduto e scarsa igiene

La donna, dipendente del locale, ha più volte fatto presente al suo titolare le problematiche relative ai prodotti scaduti, sia succhi di frutti che alimenti, e ai danni che avrebbero potuto causare ai clienti, soprattutto durante il periodo estivo. Come riporta il Corriere della Sera, a seguito delle lamentele «e dei miei continui rifiuti nell’utilizzo, il titolare ha pensato bene di cancellare la data di scadenza colorandola di nero».

E quando l’impiegata si è trovata a dover servire un cocktail a una donna incinta si è premurata di chiamare il titolare, chiedendogli di poter utilizzare la confezione singola di succo di frutta per la preparazione, vale a dire quello più caro ma non scaduto, lui «si è rifiutato, ma io sono andata avanti per la mia strada». E quando è stata scoperta si è anche sentita dire che «la differenza (tra i due prodotti, ndr) l’avrebbe detratta dalla mia paga».

Tutto pur di risparmiare, quindi, tanto che la donna racconta che per tagliare i costi della corrente durante la notte venivano staccate le celle frigo nel bar, e nel caso in cui mancassero conserve o sottaceti i titolari usavano ciò che trovavano nelle loro case.

La dipendente, dopo la denuncia, ha interrotto il rapporto lavorativo con il locale.

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