«Caro» concerto, quanto mi costi! Dalla Puglia a Milano per Taylor Swift non si bada a spese

L'ultima «polemica» in ordine di tempo relativa al concerto di Taylor Swift, oggi e domani, 13 e 14 luglio, a Milano, è «contro» gli americani arr

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«Caro» concerto, quanto mi costi! Dalla Puglia a Milano per Taylor Swift non si bada a spese

L’ultima «polemica» in ordine di tempo relativa al concerto di Taylor Swift, oggi e domani, 13 e 14 luglio, a Milano, è «contro» gli americani arrivati in Italia per vederla («Suona continuamente negli Stati Uniti, perché devono fregare il posto a noi?»). Il fatto che questo weekend tanto atteso (i biglietti – polverizzati in pochi secondi e introvabili, se non dai bagarini a prezzi a quattro zeri – sono stati messi in vendita esattamente un anno fa) sia finalmente arrivato, mette d’accordo tutti: i fan della cantante che non vedono l’ora di assistere al The Eras Tour dei record, gli Swifties in tenda da giorni per un posto in prima fila nel parterre (e che hanno affrontato il nubifragio delle scorse ore sul capoluogo lombardo), chi pur non avendo un biglietto raggiungerà San Siro per provare ad ascoltare qualche nota da fuori, perfino chi non vede l’ora che il «ciclone» passi per non sentirne più parlare, almeno fino al prossimo concerto.

Non vengono dagli Stati Uniti ma hanno fatto comunque un lungo viaggio i fan pugliesi della cantante, che in queste ore stanno raggiungendo Milano (le porte per lo show di oggi aprono alle 14), nonostante i prezzi proibitivi di viaggi e alloggi in questo periodo dell’anno. La «Gazzetta» ha intercettato le testimonianze di alcuni e alcune di loro, per capire quanto il «turismo musicale» legato ai concerti faccia girare l’economia, specialmente in un’occasione come questa (Taylor Swift non suonava in Italia dal 2011). Cominciando da chi già questa sera, 13 luglio, realizzerà il sogno di vedere la sua beniamina: «Vengo da Noicattaro, in provincia di Bari – racconta una ragazza – sono partita ieri. Ascolto Taylor Swift da più di dieci anni, ho iniziato a cavallo tra l’uscita di Red e 1989, album che mi ha suscitato particolare interesse e mi ha resa davvero fan. Il biglietto l’ho pagato 150 euro, compreso di commissioni, per il primo anello arancione. Ritengo che di base i prezzi siano stati eccessivamente alti. Rispetto alla durata media di altri concerti, tuttavia, c’è da considerare che quello di Taylor è lungo quasi il doppio, per cui l’incremento è in parte giustificato. Per dormire ho trovato una struttura condivisa con delle amiche, ma ci siamo mosse con largo anticipo per prenotarla, febbraio 2024, quindi almeno su quello siamo riuscite a risparmiare».

Si spende una certa cifra per il biglietto e si cerca di fare economia sul resto. Come quest’altra ragazza che non si lamenta dei 120 euro del ticket: «Seguo Taylor dall’uscita di Fearless nel 2008, spendere quella somma mi sembra il minimo. È uno spettacolo-evento, dormo in un b&b a Centrale, che ho trovato presto perché mi sono adeguata e non ho pretese. Soprattutto posso rimanere qui meno di un giorno». Un’altra testimonianza: «Sono di Bari, vado al concerto stasera, 13 luglio. Conosco la sua musica da anni, ma sono diventata vera fan dopo l’uscita di Lover, nel 2019. Ho pagato circa 100 euro per il posto prato, il prezzo è giusto, sono stata a grandi concerti e mi è capitato di spendere anche di più. Per fortuna ho un appoggio da un’amica quindi non ho dovuto trovare un posto letto».

C’è chi si è «accontentato», pur di esserci, dei biglietti cosiddetti a visibilità limitata, quasi sempre dietro al palco: «Sono una ragazza che arriva da un piccolo paese della provincia di Lecce – ci raccontano – i biglietti sono stati un regalo del mio fidanzato che ho letteralmente assillato facendogli vedere i video su TikTok del tour. Lui ha deciso di farmi una sorpresa iscrivendosi alla prevendita, e nonostante sia diventata fan solo lo scorso anno, sono felicissima di avere questa possibilità. La visuale sarà limitata, ma l’esperienza vale il viaggio: ho prenotato un hotel in centro per visitare la città questa mattina e anche domani, prima di ripartire. Non vedo l’ora, spero di divertirmi il più possibile, cantare a squarciagola e scambiare i friendship bracelets con tanti altri Swifties!».

Già, perché l’experience del concerto non è solo musicale, come racconta quest’altra ragazza di Trani: «Non mi definisco fan di Taylor Swift, ma ho preso il biglietto per avere la possibilità di vedere un’artista internazionale con il suo show. In questi mesi ho studiato le canzoni e gli Swifties per entrare nel vivo: ho creato un’outfit ispirato a una delle “Eras”, e ho realizzato i braccialetti da scambiare. Ho anche sostituito il biglietto, ne avevo uno da 80 euro ma sono riuscita a fare un cambio nominativo per stare nel settore rosso, spendendo 20 euro in più. Un prezzo giusto. Dormirò da una mia amica che è molto fan e ne approfitto per trascorrere qualche giorno insieme a lei».

Tra chi parteciperà alla seconda data, domani 14 luglio, c’è una fan di Manfredonia (Fg): «Ci vado con due amiche, io non sono mai stata una fan accanita di Taylor, ma mi ha accompagnata nei miei anni di adolescenza, ho pensato che valesse la pena andarci. Siamo riuscite a prendere il settore 250 che è proprio di fronte al palco, lo abbiamo pagato 123 euro a testa. Un prezzo abbastanza giusto. Avremmo dovuto dormire a casa di parenti vicino a San Siro, ma un mese fa è stato necessario – invece – trovare una struttura che ci ospitasse. Anche qui, non lo nego, abbiamo avuto fortuna: 80 euro a persona per due notti per un appartamento non troppo lontano. In generale gli alloggi in questi giorni costano tantissimo».

Chi non è stata ugualmente fortunata, invece, è questa giovane di Foggia, anche lei domani nel pubblico: «Sono fan da qualche anno più assiduamente, ma ascolto le sue canzoni da molto tempo. Ho speso 110 euro, un prezzo ormai in linea con il resto dei concerti, ma comunque eccessivo. Alloggio in una casa presa online. Non è stato difficile trovarla ma è lontana dallo stadio e abbastanza costosa per due sole notti». Chi, infine, ha un paragone con l’estero si rende conto che il resto dell’Europa, e non solo, è in linea con i costi di show del genere: «Vengo da Bisceglie, sono già stata a vedere l’Eras Tour a Londra il 22 giugno, sono fan di Taylor da poco dopo l’uscita di Speak Now, quindi 13 anni. Ho pagato 130 euro per il primo anello verde, un prezzo onesto considerando che è lo stesso del quinto settore a Londra, molto più in alto. Poi risparmio per l’alloggio, mi fermo a Milano per tre notti e sono a casa di parenti». La «Gazzetta» sarà al concerto domenica 14 luglio, terzo anello verde, settore 355. Abbiamo meno di 48 ore per preparare outfit e braccialetti dell’amicizia. Nel caso, siamo sicuri, gli Swifties ci verranno incontro.

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