In arrivo un nuovo dimensionamento scolastico, la denuncia di Flc Cgil: “In Puglia ‘tagliati’ 18 istituti”

Il prossimo anno scolastico in Puglia sarà "di passione" con la soppressione di 18 autonomie: è quanto denuncia la Flc Cgil regionale a seguito di

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Il prossimo anno scolastico in Puglia sarà “di passione” con la soppressione di 18 autonomie: è quanto denuncia la Flc Cgil regionale a seguito di un incontro tra la Regione e le organizzazioni sindacali sull’avvio del percorso amministrativo che dovrà portare alla rete scolastica territoriale del 2025/26.

Dopo la pubblicazione delle linee di indirizzo per il dimensionamento e il riordino dell’offerta formativa,spiega Flc Cgil in una nota, “torneremo a protestare a tutti i livelli contro questo insensato taglio, che produce ben pochi risparmi (un posto di DS e uno di DSGA per ogni scuola), ma aggrava enormemente il carico gestionale e rende più incerto il diritto allo studio e il contrasto alla dispersione. Lo faremo oggi con più vigore perché queste misure vengono dettate da un governo che ha votato l’autonomia differenziata”.

“Come Flc Cgil – spiega il segretario regionale Ezio Falco -, oltre a respingere l’idea del taglio orizzontale delle autonomie scolastiche, abbiamo sollevato rilievi nel merito del piano di dimensionamento, chiedendo, rispetto all’ipotesi prospettata, di riequilibrare la riduzione tra scuole superiori e istituti del primo ciclo (inizialmente in rapporto 10/8), ritenendo che i tagli delle autonomie nelle scuole del primo ciclo sono più suscettibili di interrompere le continuità didattiche in una fase dell’età degli studenti più delicata e considerando che l’anno scorso il dimensionamento si è esercitato pressoché esclusivamente sulle scuole del primo ciclo. Abbiamo anche fatto notare che il percorso ipotizzato dalla regione per le scuole del primo ciclo, anche quest’anno si attarda sulla verticalizzazione e su un approccio numerico/ragionieristico, mentre non è vero che l’assetto migliore delle istituzioni scolastiche di primo ciclo sia necessariamente quello del comprensivo. Anche per le scuole secondarie di secondo grado, secondo noi, il criterio della media provinciale del numero degli alunni non è l’elemento su cui si può definire un servizio che voglia essere efficace ed efficiente”.

Dal sindacato arriva una proposta: “Abbiamo suggerito, quindi, che l’Assessorato, quantomeno nei casi in cui è ipotizzabile che le connessioni di questi (e altri) indirizzi deboli ad altri istituti abbiano sfavorito la tenuta di alcune specificità territoriali, predisponga operazioni di dimensionamento opportune, inaccordo con gli altri enti territoriali competenti, nel comune intento di non sradicaretotalmente dal nostro territorio indirizzi di studio deboli (cedendo così alla totale liceizzazione della scuola superiore), tentandone al contrario un necessario rilancio. I funzionari di Regione (l’assessore non preso parte all’incontro) su tutti questi punti si sono riservati un’ulteriore riflessione e la proposta di una revisione delle linee di indirizzo, nel senso indicato da noi e compiendo un preliminare ascolto degli enti

locali,  che sottoporranno alle OO.SS. nei prossimi giorni in un nuovo incontro di confronto, prima di vararle definitivamente” conclude Flc Cgil.

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