La legge contro l’omotransfobia è realtà: “Puglia prima Regione in Italia”

Dopo 8 anni, finalmente, il Consiglio regionale pugliese ha approvato la legge contro l’omotransfobia prevista dal programma di governo regionale”

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Dopo 8 anni, finalmente, il Consiglio regionale pugliese ha approvato la legge contro l’omotransfobia prevista dal programma di governo regionale”. Esulta Titti De Simone, consigliera del presidente Emiliano per l’attuazione del Programma di Governo.

Primo firmatario è il consigliere regionale Dem Donato Metallo, ma il dispositivo legislativo, approvato a maggioranza, è stato sottoscritto da numerosi consiglieri di Pd, M5S, Con, Per la Puglia e gruppo Misto.

È servito un subemendamento sostitutivo dell’intera legge per evitare la discussione di ben 321 emendamenti presentati dall’opposizione, bollati dai promotori come un mero tentativo di fare ostruzionismo.

“Ho avviato l’iter per una legge contro l’omotransfobia nel 2016 perché era un preciso impegno del nostro programma. Ci è voluto tempo, ma finalmente il Consiglio ha costruito un consenso ampio dentro la maggioranza e spero anche fuori. Una bella giornata, nella quale abbiamo realizzato ciò che ci eravamo impegnati a fare”, ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

Con la legge vengono affermati i principi di contrasto alle discriminazioni e alle violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni di sesso, affermando l’impegno attivo della Regione per far crescere la cultura della non discriminazione e perché tutti abbiano la possibilità di essere se stessi esprimendo liberamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere o condizione intersex.

Si promuovono, inoltre, specifiche politiche del lavoro, di formazione e di riqualificazione professionale, di inserimento lavorativo oltre che attività volte a garantire la parità di accesso al lavoro.

Previste dalla norma anche attività di formazione per gli insegnanti, gli studenti e i genitori in materia di pari opportunità e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo motivati dall’orientamento sessuale.

La legge prevede anche la promozione di eventi sociali e culturali di sensibilizzazione per il rispetto delle persone, quale sia il loro orientamento sessuale.

Previsti interventi in materia socio-assistenziale e socio-sanitaria di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersessuate.

La Regione promuoverà il soccorso, la protezione, il sostegno e l’accoglienza alle vittime di discriminazione o di violenza commesse in ragione dell’orientamento sessuale o identità di genere.

Sarà istituito anche un tavolo tecnico sulle pari opportunità, la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e delle violenze determinate dall’orientamento sessuale.

Il Corecom effettuerà una rilevazione sulla programmazione radiotelevisiva regionale e locale sui contenuti eventualmente discriminatori.

Infine, la Regione promuoverà forme di partenariato e di collaborazione con i soggetti che operano nell’ambito dell’informazione e della comunicazione per l’adozione di modelli comunicativi che utilizzino un linguaggio non discriminatorio, non offensivo e non stereotipato nei confronti delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersex.

Gli oneri finanziari quantificati nella legge ammontano a 240mila euro annui con riferimento al 2023. La stessa somma è assegnata per il 2024 e 2025.

“Oggi è una bella giornata per la Puglia. Il Consiglio regionale segna un passo importante nel rispetto e la tutela dei diritti”, afferma la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone.

“Abbiamo fatto quello che il governo nazionale non ha voluto fare bocciando la legge in Parlamento – aggiunge – Abbiamo voluto una legge contro le discriminazioni e contro la violenza, affinché ciascuno e ciascuna si sentano liberi di amare chi vogliono e vedano riconosciuti gli stessi diritti. Nello stesso tempo proponiamo di intervenire sulla prevenzione con l’educazione  nelle scuole attraverso percorsi socio educativi e socioaffettivi che mirano ai valori dell’accoglienza, del rispetto di ogni persona senza alcuna differenza. Per rendere operativa questa attività la Regione promuoverà corsi di formazione e aggiornamento anche  per gli insegnanti. Ci rendiamo conto che una legge non è sufficiente da sola a cambiare il modo di vivere ed educare che troppo spesso sfocia in violenza. Ma serviva un indirizzo, un simbolo, una bandiera”.

La Regione Puglia “compie un enorme passo in avanti verso l’affermazione e la tutela dei diritti civili e sociali”, per il capogruppo del Partito Democratico Paolo Campo.

“Un risultato ottenuto grazie all’impegno profuso dal Partito Democratico e dal centrosinistra nell’ascolto della comunità pugliese e contro l’ostruzionismo ideologico delle destre che oggi hanno presentato in Aula 300 emendamenti con il solo intento di affossare la norma”, afferma il consigliere regionale manfredoniano.

“L’assunto affermato dal complesso normativo – spiega – è che tutti hanno diritto ad esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale, quindi, le istituzioni pugliesi hanno il dovere di prevenire e contrastare discriminazioni e violenze collegate all’identità di genere o alle variazioni nelle caratteristiche di sesso”.

L’approvazione della legge contro la transomofobia rappresenta “uno straordinario e storico atto di civiltà”, per il collega Dem Filippo Caracciolo, orgoglioso di aver sottoscritto il dispositivo e di aver seguito sin dalle prime battute l’iter.

La Puglia è “la prima Regione italiana ad aver approvato una legge che contrasta ogni tipo di discriminazione – fa sapere -. Siamo orgogliosi di aver scritto una storica pagina di civiltà”

Il gruppo di Forza Italia parla di “ennesima legge a trazione propagandistica”. A firmare la nota sono anche gli eletti in Capitanata Napoleone Cera e Paolo Dell’Erba. “Avremmo voluto avviare un dialogo sereno – scrivono gli azzurri – invece, hanno preferito votare solo un sub emendamento sostitutivo dell’intera legge. Un atto di forza, insomma. Il nostro partito è una forza liberale sempre e non a corrente alternata, a patto che la discussione si sviluppi nei binari del confronto costruttivo senza corse di prepotenza e a colpi di maggioranza”.

Di legge spot parla anche il gruppo di Fratelli d’Italia che annovera al suo interno il foggiano Giannicola De Leonardis: “La maggioranza di centrosinistra approva una legge, quella sulla parità di genere, che ha come principio base la ‘tolleranza’, ma poi si sottrae al confronto con le opposizioni – scrivono i meloniani -. Insomma, una legge contro le discriminazioni sessuali approvata mettendo in pratica la discriminazione politica”.

Secondo il partito di Giorgia Meloni “c’è stata la corsa ad appuntarsi una medaglietta da sfoggiare al cospetto della leader Schlein, nella speranza di acquisire qualche ‘credito’ di candidatura in vista delle prossime regionali”.

Giustificano gli oltre 300 emendamenti presentati da Fratelli d’Italia: “La Pdl non è mai stata discussa in Commissione, al contrario di quello che accade per le altre proposte di legge. In modo arrogante e privo di ogni confronto democratico si è voluto dar vita a un braccio di ferro e portare il testo direttamente in Consiglio regionale. Se avessimo utilizzato noi simili comportamenti sappiamo già come ci avrebbero etichettati. Lo fanno loro e festeggiano in aula con tanto di applausi e bandiere arcobaleno. Contenti loro”.

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