Niente piercing e no alla convivenza per i dipendenti del Vaticano. Con un nuovo regolamento, pubblicato ieri 29 giugno, Papa Francesco ha dettato n
Niente piercing e no alla convivenza per i dipendenti del Vaticano. Con un nuovo regolamento, pubblicato ieri 29 giugno, Papa Francesco ha dettato nuove regole per i suoi dipendenti laici che lavorano alla Fabbrica di San Pietro e, a leggerle, hanno tutta l’aria di essere soprattutto un appello al pubblico decoro.
Oltre ai piercing, sono vietati anche i tatuaggi in vista, ma non solo, non si può «aderire ad associazioni i cui scopi non sono compatibili con la dotrina della chiesa » e, ed è forse la regola più difficile da richiedere nel 2024, niente convivenze,, ma solo nozze in Chiesa.
Le nuove regole del Vaticano valgono sia per i Sampietrini, le maestranze che si occupano del mantenimento del luogo di culto, sia per tutti gli impiegati della Fabbrica, un organismo amministrativo nato insieme alla basilica stessa.
Il regolamento che è stato emesso in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo si dice fosse in lavorazione già da tempo. Non solo in vista del Giubileo del 2025 ma soprattutto perché la Fabbrica negli ultimi anni ha fatto parlare di sé per alcuni scandali: dal furto di opere e documenti d’archivio ai casi di appalti poco trasparenti. E così Papa Francesco ha deciso di pubblicare un nuovo Regolamento.
Le regole del Vaticano
Ai lavoratori della Fabbrica di San Pietro è richiesto un decoro e quasi un dress-code. I Sampietrini – muratori, pontaroli, idraulici, carrellisti, falegnami, elettricisti, pittori, marmisti, fabbri o manovali – che svolgono lavori per la manutenzione della struttura sono chiamati a curare particolarmente il loro aspetto esteriore. «Nel rispetto del decoro e degli ambienti di lavorosono banditi tatuaggi a vista della pelle ed elementi di body piercing», sono tenuti ad indossare un abito decoroso e consono all’attività da svolgere. «Il vestiario uniforme deve essere usato solamente durante il servizio». I Sampietrini con l’uniforme lacera o macchiata o «che facciano uso dell’uniforme fuori servizio, incorrono nelle sanzioni disciplinari». Vietato anche l’uso del telefono e di altre apparecchiature elettroniche «per scopi personali durante il servizio».
Per quanto riguarda la vita privata, alle persone assunte è richiesto il possesso di un attestato di impegno religioso, morale e civile rilasciato dal rispettivo Parroco o da altra autorità religiosa e per le persone sposate il certificato di nozze «canonico».
Ma la massima rigidità è espressa sul tema del segreto pontificio e sulla riservatezza. Con queste nuove regole i dipendenti laici del Vaticano potranno essere licenziati o sospesi se vengono trovati a divulgare informazioni a estranei su quello che accade dentro la Fabbrica, pena la sospensione o addirittura il licenziamento. Non potranno più ricevere estranei in ufficio, né «asportare documenti originali, fotocopie, copie elettroniche o altro materiale d’archivio». Vietato poi «usare indebitamente i timbri e la carta intestata o i software informatici della Fabbrica per scopi di natura privata». Non potranno più nemmeno «ricevere o spedire corrispondenza privata tramite ufficio», «percepire provvigioni o esercitare incarichi esterni».
COMMENTI