Puglia, il gran pasticcio dell’acqua: è tutto fermo per il gestore

Le ipotesi per scegliere il prossimo gestore del servizio idrico sono tre: gara europea, società mista, affidamento in-house. Ma c’è da fare i con

IL CIBO COME IDENTITA’ CULTURALE NEL MEDIOEVO
Acquedotto Pugliese, il progetto per valorizzare l’acqua di rubinetto: «Più buona e pura»
LA MEMORIA DELL ACQUA. GROTTA SCALORIA

Puglia, il gran pasticcio dell’acqua: è tutto fermo per il gestore

Le ipotesi per scegliere il prossimo gestore del servizio idrico sono tre: gara europea, società mista, affidamento in-house. Ma c’è da fare i conti con la decisione di Palazzo Chigi, che ha mandato alla Corte costituzionale la legge pugliese per prorogare di altri 30 anni l’affidamento ad Acquedotto Pugliese. L’Autorità idrica pugliese ha però fatto scattare il cronometro, un atto dovuto in base alla convenzione oggi vigente: la scelta della modalità di affidamento dovrà essere fatta entro giugno 2025. E al momento ci sono più domande che risposte.

Il consiglio direttivo di Aip (presieduto da Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne) ha adottato una delibera con cui avvia il procedimento di individuazione del nuovo gestore. Lo ha fatto appena in tempo: entro i 18 mesi dalla scadenza (che è il 31 dicembre 2025), con l’obbligo di decidere entro sei mesi dalla scadenza (cioè entro giugno del prossimo anno). E lo ha fatto richiamando, nel provvedimento, la legge regionale 14 del 28 marzo, quella che prevede il trasferimento del 20% del capitale di Aqp ai Comuni, ma che è stata impugnata e che quasi certamente – visto il merito delle obiezioni di Palazzo Chigi – verrà cancellata dalla Consulta. Non a caso il Consiglio regionale ha già incardinato il procedimento per modificarla.

L’Aip deve muoversi nel perimetro della legge (nazionale) e dunque scegliere tra le tre possibilità previste. 

COMMENTI

WORDPRESS: 0