Puglia/ Dispositivi medici, tutte le Asl sforano di 173,1 milioni il tetto di spesa

Nella spesa per i dispositivi medici tutte le Asl pugliesi hanno sforato il tetto previsto per il 2023 di 173,1 milioni di euro. Il tetto di 371,2 m

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Nella spesa per i dispositivi medici tutte le Asl pugliesi hanno sforato il tetto previsto per il 2023 di 173,1 milioni di euro. Il tetto di 371,2 milioni è così aumentato sino a 544,3 milioni. E sette aziende su dieci hanno addirittura incrementato la spesa rispetto al 2022, mentre solo quella degli Ospedali Riuniti di Foggia è riuscita a cogliere l’obiettivo minimo di riduzione dello scostamento. Il sistema dunque non riesce a rispettare né i tetti derivanti dalla legge statale né gli obiettivi minimi di riduzione dello scostamento, segno che sembra quasi impossibile migliorare il servizio senza ricorrere ai tagli. La problematica si trascina da tempo: anche nel 2022 il tetto di spesa complessivo delle Asl era stato infatti pari a 362,1 milioni e la spesa effettiva a 537,7 con uno scostamento di 175,5. Il primato nello scostamento, in termini di valore assoluto, spetta all’Asl Bari con 37,9 milioni, subito seguita dalla Asl Lecce con 36,9, l’Asl Taranto con 22,7, quella di Foggia con 14,7, l’Asl Bat con 13,2 e ultima quella di Brindisi con 12,5 milioni. Analogamente anche l’azienda ospedaliera del Policlinico di Bari ha lo scostamento più ampio, 22,3 milioni, seguita da quella degli OO.RR. di Foggia con 7,1, l’Irccs De Bellis sempre di Bari con 4,1 e l’Irccs Oncologico pure del capoluogo regionale con 1,2. Quello degli OO.RR. di Foggia resta il caso più significativo: il tetto di spesa 2023 di 33,3 milioni è stato sforato arrivando a 40,4 con uno scostamento pari a 7,1 milioni, raggiungendo così l’obiettivo minimo annuale di sua riduzione per 3,7 milioni.
Da questi numeri «emerge – osserva Fabiano Amati, presidente della prima commissione consiliare regionale a cui i dati sono stati forniti – che non si rispettano i tetti statali alla spesa per dispositivi medici e gli obiettivi minimi di riduzione dello scostamento tra tetto e spesa effettiva. È un grande problema che ci portiamo avanti da tanti anni e che non riusciamo a risolvere».

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