Nella cinquantesima giornata mondiale dell’Ambiente celebrata dalle Nazioni Unite il lo scorso 5 giugno, l'Istat ha reso disponibile l’aggiorname
Nella cinquantesima giornata mondiale dell’Ambiente celebrata dalle Nazioni Unite il lo scorso 5 giugno, l’Istat ha reso disponibile l’aggiornamento al 2022 della serie storica delle statistiche meteoclimatiche di precipitazione e temperatura per i 109 capoluoghi di provincia, dove sono stati rilasciati indicatori di temperatura media, massima, minima annua e precipitazione totale annua e Indici di estremi meteoclimatici, calcolati con dati giornalieri di stazioni termo-pluviometriche ubicate nel territorio delle città.
Nel 2022, anno più caldo registrato dal 1971, la temperatura media annua dei 109 capoluoghi di provincia (calcolata come media dei valori rilevati nelle stazioni meteorologiche osservate) è stata pari a circa +16,6°C (con un’anomalia di +1°C rispetto al valore medio del decennio 2006-2015). Sono 99 le città interessate da un aumento della temperatura media rispetto a tale decennio (superiore a +1°C per il 60% di esse).
Le differenze climatiche più alte si registrano per Modena (+3,4°C), Sondrio (+2,6), Cremona (+2,4) e Massa Carrara (+2,1).
Per i capoluoghi di regione, la temperatura media sale a 16,6°C segnando un’anomalia di +1,7°C sul Clino 1981-2010.
Rialzi della temperatura sia minima sia massima determinano l’aumento della temperatura media, che presenta anomalie positive per tutte le 21 città: in testa Roma (+2,7°C) e Milano (+2,5), seguite da Perugia (+2,3) e Torino (+2,1).
Fatta eccezione per i capoluoghi delle isole Sicilia e Sardegna, nel 2022 a Foggia si è registrata la nona temperatura media più alta dell’anno con 18,1° (inferiore soltanto ai 18,3° del 2008 e di quasi un centigrado in più rispetto al 17,2° del 2006).
A guidare la speciale classifica c’è Reggio Calabria con 20°; seconda Taranto con 19,2° e terza Massa Carrara con 19,1°. A seguire Latina con 18,9°, Roma con 18,7°, Salerno con 18,4° e Bari 18,2°.
Gli Indici di estremi meteo climatici di temperatura mostrano nel 2022 aumenti sensibili per la maggior parte dei capoluoghi, dove in media i giorni estivi sono 136 e 58 le notti tropicali (rispettivamente +19 giorni e +20 notti sul decennio 2006-2015).
L’aumento delle notti tropicali rispetto a tale periodo interessa ben 96 città, in particolare Oristano (+65 notti), Bologna (+47), Genova (+45) e Massa Carrara (+44).
Analizzati i soli Capoluoghi di Regione, i giorni estivi segnano in media un’anomalia rispetto al Clino 1981-2010 di circa +28 giorni, mentre le notti tropicali di +32 notti. In testa per aumenti di giorni estivi Roma (+54 giorni), Genova e Aosta (+41) e di notti tropicali Milano (+57 notti), Torino e Genova (+49) e Bologna (+47).
Nel 2022, la precipitazione totale annua dei 109 capoluoghi di provincia, in media pari a 598 mm, segna un calo di -264 mm sul valore medio del decennio 2006-2015. Rispetto a tale periodo, diminuzioni della precipitazione si rilevano per 95 capoluoghi, le più alte per Verbania (-922,6 mm), Varese (-869,1), Monza (-824,8), Udine (-681,2) e Torino (-676,6).
In base alla localizzazione geografica, la precipitazione annua risulta più bassa per l’insieme dei capoluoghi delle Isole e del Nord-ovest (pari rispettivamente a circa 420 mm e 540 mm, valori al di sotto di quello medio 2006-2015), aree in cui risiede il 35,5% della popolazione di tutti i capoluoghi di provincia italiani.
Per i Capoluoghi di Regione, il 2022 è stato il secondo anno meno piovoso dal 1971, con una precipitazione totale in media di 576 mm (-167 mm sul Clino 1981-2010). Il calo interessa 17 città: in testa Milano (-585,5 mm), Genova (-567,3) e Torino (-496,4). In controtendenza solo Campobasso (+174 mm), Potenza (+98,9), Perugia (+17) e Bari (+2,6).
Nel 2022 il dato di precipitazione totale annua rilevata in millimetri a Foggia è stato di 554,7.
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