Stipendi in Italia, la media è di circa euro 25mila euro. Male le retribuzioni per gli under 30: guadagnano meno della metà degli over 50

Stipendi in Italia  la situazione è davvero nera. In Italia i  salari sono al palo da 30 anni, secondo le rilevazioni dell'Inapp di dicembre, l'is

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Salari: il divario «inspiegabile» tra gli uomini e le donne in Italia - Il  Sole 24 ORE

Stipendi in Italia  la situazione è davvero nera. In Italia i  salari sono al palo da 30 anni, secondo le rilevazioni dell’Inapp di dicembre, l’istituto per le analisi delle politiche pubbliche, e i lavoratori in servizio sono sempre più avanti con l’età, soprattutto nella Pubblica amministrazione.

Secondo i dati Inps relativi al 2022, invece, la Lombardia è la regione italiana con gli stipendi più alti. Secondo i dati  Inps relativi al 2022, in media un dipendente lombardo ha una Ral di 29.860 euro, il 40% in più di un dipendente calabrese (21.200 euro).

Quello regionale non è però l’unico criterio che evidenzia una disuguaglianza significativa fra le retribuzioni in Italia. Ad esempio gli uomini guadagnano in media 7mila euro in più delle donne, il 32% in più. Anche quella anagrafica è una discriminante importante: i lavoratori fra i 50 e i 60 anni hanno una RAL media di 32 mila euro, un dipendente under-30 appena 14.000. Molto netta è la differenza anche fra lavoratori comunitari (26.800) ed extracomunitari (16.600). Anche fra dipendenti pubblici e privati c’è una differenza notevole, con i primi che guadagnano quasi il 50% in più dei secondi.

Il quadro degli under 30

Sotto i 30 anni i lavoratori lo scenario fa emergere che, per i dipendenti pubblici e privati, lo stipendio è di 14mila euro all’anno. Tra i 30 e 40 anni è pari a 23,3 mila euro. Sui 28mila e 400 per la fascia che va dai 40 a 50. Da quell’eàt lo stipendio aumenta 3 o 4 mila euro. 32mila e 100 (fascia 50 – 60) e 31mila e 100 per gli over 60.

Italia maglia nera

Come riporta Milano Finanzza, i salari sono da tempo sotto la lente della Bce per i timori di un impatto sull’inflazione, tale da rendere più difficile il ritorno all’obiettivo del 2%. Tuttavia la retribuzione reale per dipendente è scesa in media nell’Eurozona, mentre negli Usa è aumentata dell’1%. Non si vedono così rischi di spirali tra salari e prezzi. I lavoratori stanno tentando di recuperare potere d’acquisto, ma lo stanno facendo soltanto in parte frenando così le pressioni al rialzo sull’inflazione.

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