L'ultima campagna olearia ha visto la Puglia confermarsi come la regina dell'olio extravergine italiano, sia in termini quantitativi, con la metà
L’ultima campagna olearia ha visto la Puglia confermarsi come la regina dell’olio extravergine italiano, sia in termini quantitativi, con la metà dell’olio nazionale che viene prodotto qui, ma anche per quanto riguarda l’ambito qualitativo. Una constatazione che abbiamo potuto toccare con mano anche durante gli assaggi per la guida Oli d’Italia di gambero Rosso.
I numeri nell’ultima edizione di Oli d’Italia
Grandi conferme ci sono state per quanto riguarda tutta la provincia di Bari e per quella riferita alla BAT, ovvero all’area Barletta-Andria-Trani, con la varietà Coratina a farla da padrona nelle produzioni (sia in versione monovarietale che nei blend) seguita dall’Ogliarola barese e dalla Peranzana. Negli ultimi anni, inoltre, è esplosa la produzione di qualità e la relativa presenza in guida nella zona del Gargano dove i produttori si stanno impegnando notevolmente nel dare un cambio di passo nella valorizzazione delle loro varietà autoctone a cominciare dall’Ogliarola garganica. Scendendo verso sud si confermano molte realtà nel brindisino così come nel Salento che continua a far fronte alla Xylella grazie a nuovi impianti e a pratiche agronomiche che cercano di rimettere sulla retta via la storica produzione del Tacco d’Italia. In totale sono state 86 le aziende che si sono distinte per una produzione di qualità nella guida Oli d’Italia 2024 e che hanno presentato in totale 144 oli di cui ben 44 hanno ottenuto le Tre Foglie.
La campagna olearia 2023/2024
L’ultima raccolta ha segnato un’importante ripresa per l’olivicoltura pugliese che ha recuperato terreno rispetto alla produzione degli ultimi quattro anni, pur rimanendo al di sotto del suo potenziale. Quest’anno, infatti, si è riscontrato un incremento di circa il 50% rispetto allo scorso anno grazie soprattutto alla naturale alternanza dell’olivo, sebbene il clima bizzarro primaverile, il caldo estivo e la grandine di fine settembre non abbiano giocato a favore degli oliveti.
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