Il Sud Italia è tra i peggiori in Europa per le politiche sociali

Le Regioni italiane, in particolare il Sud, sono tra le ultime in Europa per il progresso sociale: a fare peggio sono solo le regioni dell’Est Eur

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Le Regioni italiane, in particolare il Sud, sono tra le ultime in Europa per il progresso sociale: a fare peggio sono solo le regioni dell’Est Europa e della Grecia. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’indice di progresso sociale dell’Ue 2.0′, presentato dalla commissaria europea per la Coesione, Elisa Ferreira, per misurare il progresso sociale a livello regionale andando oltre il solo Prodotto interno lordo (Pil).

L’indice utilizza dodici componenti e 53 indicatori socio-economici e ambientali, per riflettere meglio lo sviluppo e le esigenze della società, senza basarsi unicamente sul Pil. “Da solo non basta, è probabilmente l’approccio più accettato e standardizzato per misurare lo sviluppo ma gli indicatori economici, sociali, ma anche quelli sul benessere, la percezione dei cittadini e la fiducia hanno tutti un ruolo da svolgere», ha evidenziato Ferreira, presentando il rapporto al Comitato europeo delle regioni.

L’edizione 2024 del rapporto conferma che a livello europeo si osservano ancora disparità sociali importanti che variano tra le regioni del Nord e del Sud ed Est. A far meglio Finlandia (con un punteggio di 129,6), Danimarca (128,6), Svezia (128) e Paesi Bassi (122), mentre l’Italia con un punteggio di 88,4 si pone sopra a Bulgaria (60,8), Romania (63,4), Grecia (79,7), Croazia (79,9), Cipro (84,4) e Ungheria (84,9).Su base regionale, la Sicilia si conferma maglia nera per l’adozione di politiche sociali, con un indice di progresso del 75,9 preceduta da Campania (80,0), Calabria (82,5) e Puglia (82,7). Tra le regioni in cui il progresso sociale è più avanzato la Provincia Autonoma di Trento con 99,3, Friuli-Venezia Giulia (97,5) e la Provincia Autonoma di Bolzano (96,9). Il rapporto evidenzia che le regioni con un progresso sociale più elevato «tendono ad avere tassi di povertà più bassi e un minore divario di genere nell’occupazione» ma il fatto che il «progresso sociale si indebolisca con l’aumento della ricchezza suggerisce che un reddito elevato da solo non garantisce un elevato progresso sociale». 

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