Sulla partecipazione attiva di alcuni dipendenti comunali alla comunità politica del Partito Democratico di Manfredonia sta montando una insopport
Sulla partecipazione attiva di alcuni dipendenti comunali alla comunità politica del Partito Democratico di Manfredonia sta montando una insopportabile canea alimentata dal centrodestra.
Sorvoliamo sul dato di fatto che il loro candidato sindaco è dipendente dell’Arif, agenzia della Regione Puglia, siamo davvero curiosi di sapere quale sia la norma che vieta ad un dipendente della Pubblica Amministrazione l’iscrizione ad un partito politico e l’esercizio della partecipazione attiva alle iniziative di un partito politico.
Tanto il candidato sindaco che un parlamentare del centrodestra, a sostegno delle loro assurde tesi, fanno riferimento al dovere costituzionale, in capo ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, di comportarsi con disciplina ed onore e rispettare i princìpi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione.
Ovviamente, la Costituzione fa riferimento all’esercizio delle funzioni proprie di un dipendente o un dirigente, di certo non all’esercizio dei diritti civili e politici riconosciuti ad ogni cittadino italiano.
È semplicemente vergognoso che un dirigente della Pubblica Amministrazione, qual è il candidato sindaco del centrodestra, e un deputato della Repubblica avallino con le loro dichiarazioni e, addirittura, con un’interrogazione al ministro dell’Interno le sciocchezze fatte circolare ad arte in rete e sui social.
È semplicemente vergognoso che si mettano all’indice dipendenti, funzionari e dirigenti del Comune di Manfredonia la cui correttezza, imparzialità e serietà non è mai stata messa minimamente in dubbio da alcuna altra istituzione o autorità dello Stato.
È semplicemente vergognoso che i candidati e i rappresentanti del centrodestra non riescano a trovare altri argomenti per ottenere un briciolo di attenzione dalla stampa.
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