Arrestato lo stalker di Angelina Mango: perseguitava anche la mamma dell’artista lucana

La trionfatrice di Sanremo Angelina Mango è diventata la sua ossessione: lettere, raccomandate, centinaia di messaggi, di chat, e perfino un viagg

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Arrestato lo stalker di Angelina Mango: perseguitava anche la mamma dell'artista lucana

La trionfatrice di Sanremo Angelina Mango è diventata la sua ossessione: lettere, raccomandate, centinaia di messaggi, di chat, e perfino un viaggio a Sanremo per cercare di incontrarla. Un caso molto particolare che si è concluso con l’arresto di un uomo di 49 anni del Ferrarese che ora si trova ricoverato in una struttura del servizio psichiatrico ospedaliero. Il 49enne è ritenuto responsabile di atti persecutori non solo nei confronti della giovane vincitrice dell’ultimo Festival, 23 anni, ma anche di sua madre, la cantante Laura Valente.

La denuncia è scattata nei mesi scorsi quando i tentativi di contatto nei loro confronti sono diventati talmente insistenti e ossessivi da essere considerati preoccupanti, creando una situazione insostenibile per le vittime. A febbraio per l’uomo, in una condizione di fragilità psichica, erano già scattati i domiciliari insieme al divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con Angelina Mango e la madre, che risiedono nella provincia di Milano. Una misura che avrebbe dovuto essere deterrente. Il 49enne però ha continuato, imperterrito, ad inviare alle due raccomandate e messaggi WhatsApp, venuto a conoscenza del numero della cantante in un modo ancora non chiaro. Nel frattempo l’uomo è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio.

A questo punto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, valutati i nuovi elementi, ha inasprito il provvedimento e ha disposto la misura cautelare provvisoria del ricovero presso struttura del servizio psichiatrico ospedaliero in attesa di una valutazione sulla sua eventuale infermità mentale. Misura eseguita ieri dai carabinieri di Mesola che hanno accompagnato l’uomo nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Sant’Anna di Cona (Ferrara) dove sarà costantemente piantonato dal personale della Polizia penitenziaria.

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