PESCATORI e agricoltori, un sodalizio nato sotto il segno delle difficoltà operative comuni e delle richieste di interventi
PESCATORI e agricoltori, un sodalizio nato sotto il segno delle difficoltà operative comuni e delle richieste di interventi al Governo. La manifestazione che ha consacrato il solido legame, a Manfredonia, sul porto di ponente dove i trattori venuti dalle campagne hanno solidarizzato con i pescherecci agli ormeggi. Una assemblea coordinata da Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento agricoltori e pescatori italiani (COAPI), che ha spiegato le ragioni della presa di posizione di addetti a due settori portanti dell’economia e del prestigio italiano.
È ASSURDO consentire – è stato evidenziato fra tanto altro – che il pescato dei nostri mari è solo il 20 per cento del mercato. Sotto accusa i costi di produzione che non reggono rispetto a quelli degli altri Paesi. Ma anche le vessatorie normative introdotte per il controllo delle attività di pesca. Il “made in Italy” – si è insistito – va difeso rinforzando le reti. Al governo Meloni il compito di ascoltare e intervenire con fatti concreti.
CON i pescatori di Manfredonia anche una folta delegazione di pescatori abruzzesi, e rappresentanze di agricoltori e allevatori di diverse aree del foggiano, di Avellino, Caserta e Benevento. Numerose le presenze, come la senatrice Gisella Naturale, vicepresidente della IX Commissioni del Senato; Donato Pentassuglia, assessore regionale pugliese all’agricoltura, che hanno annunciato l’impegno di portare le istanze di pescatori e agricoltori nelle rispettive sedi istituzionali. Il sindaco di Cirò Marina, dal canto suo, ha dato la disponibilità a tradurre il documento conclusivo dell’assemblea, in Ordine del Giorno da proporre a tutti i sindaci delle città marinare italiane.
DALLA manifestazione di Manfredonia è sorta la “Rete dei pescatori del Mediterraneo” che accomuna agricoltori, allevatori, trasformatori artigianali, per una unità e alleanza «con e fra i cittadini consumatori per un impegno comune a difendere i valori del mare e della terra in un Mediterraneo della Pace e della Sovranità alimentare».
IN UN documento votato alla unanimità le misure urgenti richieste al Governo: Piano di contenimento dei costi produttivi (in particolare per l’abbattimento del costo carburanti); Fondo agevolato per riammodernare barche e attrezzature (abbiamo flotta e attrezzature obsolete); Piano per la diversificazione e la multifunzionalità delle imprese della pesca (turismo, didattica, ecc..); Piano per favorire l’uso del prodotto nazionale nelle mense e per il consumo dei prodotti della pesca italiana; Ripristino nella piena funzionalità dell’Ufficio PEMAC III assegnando il ruolo dirigenziale.
MENTRE per le riforme e le azioni strutturali: Riformulare la Politica Europea della Pesca garantendo la piccola e media pesca e arginando l’impatto devastante della pesca industriale; Condurre sperimentazioni e studi per accertare il reale impatto di sistemi di pesca come lo strascico di piccola scala; economicamente la funzione di pulizia dei fondali per la raccolta di plastiche e rifiuti; Semplificare la burocrazia: una barca da pesca non è una segretaria ed in mare non si lavora a tavolino; Rivedere il quadro sanzionatorio repressivo e poliziesco e adottare una strategie di responsabilizzazione e coinvolgimento dei pescatori; Sviluppare un piano per la formazione dei giovani e di aggiornamento per i pescatori; Promuovere e sviluppare i sistemi territoriali e storici di pesca e di consumo.
Michele Apollonio
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