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ARRIVA l’estate, salgono le temperature, la vegetazione incolta secca e fa da facile esca agli incendi. Nelle campagne come in città, lungo le aree a verde che tali non sono perché abbandonate a sé stesse, che facciano parte del verde pubblico che di quello privato. Per il primo gli organi municipali preposti sono all’erta, pronti ad intervenire, ma per quello privato? Ci ha pensato il Comune ma per chiamare in causa i cittadini per ordinarne loro la falciatura della vegetazione rinsecchita a causa del cosiddetto “stress da aridità” o per mancanza di irrigazione, al fine di evitare incendi ma anche il proliferare di insetti e non solo che possono ammorbare l’igiene pubblica. Eventi alquanto frequenti a considerare le colonne di fumo che spesso si alzano anche nell’ambito abitato con tutte i conseguenziali pericoli in agguato da
OPPORTUNA arriva pertanto l’ordinanza della Commissaria straordinaria al Comune, che sulla base di verifiche degli Uffici competenti e da varie segnalazioni è emerso che non tutti i proprietari/conduttori/detentori a qualsiasi titolo di fondi confinanti con strade comunali e vicinali, nonché di aree libere ricadenti all’interno del territorio Comunale, in particolare quelle all’interno del centro abitato, eseguono le ricorrenti operazioni di sfalcio. Una diffusa incuria da parte dei proprietari che «può essere causa – avverte – di conseguenze anche rilevanti, in quanto la mancata manutenzione delle aree verdi e l’estirpamento delle sterpaglie nelle aree incolte, oltre a costituire fonte di pericolo per l’abbandono di varie tipologie di rifiuti, con rischi ambientali notevoli e riflessi anche sull’igiene e sanità pubblica, favorisce la proliferazione di animali pericolosi (topi, rettili, insetti, zecche, ecc.), il verificarsi di incendi, anche di ragguardevoli proporzioni, e, infine, rende difficoltosa la circolazione stradale, contribuendo a ridurre e/o occultare la segnaletica ed a ridurre la carreggiata».
UNA PROSPETTIVA concreta tanto da giustificare il provvedimento «contingibile e urgente» col quale si ordina per esigenze di tutela ambientale, di prevenzione incendi e di salvaguardia dell’igiene e sanità pubblica, che «tutti i proprietari e/o detentori a qualsiasi titolo di aree scoperte incolte, abbandonate (aree artigianali, industriali, dimesse, cantieri edili aperti, condomini-giardini e/o aree verdi in genere), site nel centro abitato e nel territorio comunale, provvedano immediatamente alla falciatura ed estirpamento delle erbe ed alla pulizia delle sterpaglie e dei residui di falciatura in tutte le aree private e, specialmente, in quelle confinanti con aree pubbliche (strade, etc.), nonché al ripristino delle condizioni ottimali di igiene e sanità delle stesse, avuto riguardo anche allo smaltimento dei materiali di rifiuto raccolti presso un sito autorizzato».
L’ORDINANZA con tutte le disposizioni di rito inerenti alla esecuzione e alle sanzioni in caso di inadempienza, è già in vigore e sarà valida fino al 30 ottobre prossimo.
Michele Apollonio
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