La Corte d’Appello di Bari (presidente Ornella Gozzo) ha confermato la condanna a 3 anni di reclusione, emessa a Maggio socorso dal gup De Felice,
La Corte d’Appello di Bari (presidente Ornella Gozzo) ha confermato la condanna a 3 anni di reclusione, emessa a Maggio socorso dal gup De Felice, a carico del 21enne foggiano Luciano Calabrese, alias ‘Cupptiell’.
Il giovane foggiano è accusato di aver favorito la latitanza di Gianluigi Troiano, catturato qualche mese fa in Spagna , considerato il braccio destro di Marco Raduano, 40enne viestano a capo dell’organizzazione criminale nella città di Vieste e da poco diventato collaboratore di giustizia.
Secondo gli inquirenti, coordinati dalla Dda di Bari, Calabrese – difeso dagli avvocati Rosario Marino e Lorenzo Incardona – avrebbe offerto, in concorso con Antonello Scripoli, detto ‘Musulin’, a giudizio davanti al Tribunale di Foggia, in composizione collegiale – “appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere a Troiano, con l’aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l’associazione mafiosa di appartenenza del latitante, riconducibile al Raduano”.
La prima sentenza a carico di Scripoli, che ha optato per il rito ordinario, verrà pronunciata il prossimo 27 giugno.
Per lui, il pubblico ministero della Dda, Ettore Cardinali, ha chiesto cinque anni di reclusione La difesa del giovane (avvocati Paolo D’Ambrosio e Cecilia D’Alessandro), nella discussione tenuta nell’udienza di ieri, ha argomentato la tesi difensiva chiedendo l’assoluzione del giovane perché, secondo la tesi sostenuta, “il fatto non costituisce reato” o, in subordine, la concessione delle attenuanti generiche con una pena più contenuta.
In entrambi i procedimenti, si sono costituiti parte civile il Comune di Foggia, rappresentato e difeso dall’avv. Roberto De Rossi (già legale di Confindustria), e il Comune di Vieste, rappresentato dall’avv. Michele Fusillo.
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