Ufficialmente è sceso in Puglia per la campagna elettorale del campo largo che appoggia il sindaco di Lecce uscente e ricandidato, Carlo Salvemini
Ufficialmente è sceso in Puglia per la campagna elettorale del campo largo che appoggia il sindaco di Lecce uscente e ricandidato, Carlo Salvemini. Ma il leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte non ha perso occasione per inviare ulteriori messaggi a Michele Emiliano, il governatore della Puglia da cui attende risposte. Per il momento «l’avvocato del popolo» si è limitato ad un’analisi, dal suo punto di vista, della situazione alla luce delle inchieste giudiziarie e dopo i primi provvedimenti adottati da Emiliano: «È lui il presidente e faccia quello che deve fare. Io mi preoccupo invece che venga adottato un patto per la legalità, che venga creato un nucleo di ispettori che possa prevenire il malaffare a tutti i livelli. Dobbiamo creare una svolta. Dei rimpasti se ne occupino gli altri», ha detto Conte. Sottolineando poi: «Abbiamo mandato ad Emiliano le nostre proposte quindi sarà lui ora a dover dare una risposta e coinvolgere le altre forze politiche. Che cosa faranno? Accetteranno questo patto della legalità? Accetteranno di creare un nucleo ispettivo che darà fastidio perché si tratterà di persone che preverranno il malaffare, tutte le forme di infiltrazione e di trasformismo?».
Arrivato al mercato bisettimanale del capoluogo salentino, l’ex premier si è fermato a salutare una signora di 103 anni. Conte ha poi visitato gli stand e salutato i commercianti.
«Il nostro approccio è sempre stato fare gli interessi dei cittadini. Non è questione di simpatia o antipatia, questo non è stato mai un metro di giudizio nella nostra azione politica. Ci interessano quelle che sono le convergenze sui temi, sui progetti, il rispetto sui principi di legalità, trasparenza. Questa è l’unica cosa che conta», ha aggiunto, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare le dichiarazioni rilasciate dalla segretaria Pd Elly Schlein a Tagadà dove ha parlato di Conte come di «un potenziale alleato» e poi ha spiegato che il dialogo con le opposizioni non va impostato aspettando di «starci tutti simpatici a vicenda» ma «sui temi». «Tutti ci attaccano che non vogliamo l’unità del centrosinistra, poi invece quando ci sono le condizioni per andare in coalizione vi meravigliate», ha sottolineato proprio da Lecce, dove dopo sette anni di opposizione, si è trovata la quadra per il campo largo a favore di Salvemini.Ma le parole, soprattutto la «ricetta» del leader grillino per la Regione Puglia, non sono andate giù alle opposizioni. «La domanda che rivolgiamo a Giuseppe Conte è semplice. Il Movimento 5 Stelle voterà o no la mozione di sfiducia al presidente Emiliano all’ordine del giorno del Consiglio regionale di martedì 7 maggio?», hanno chiesto con una nota i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro: «Nella sua ormai abituale sortita in terra di Puglia – continuano – il leader del M5S ne ha tirata fuori un’altra delle sue: gli ispettori che prevengano il malaffare. Contrastare il malaffare, impedire infiltrazioni e non praticare il trasformismo dovrebbero essere le basi di chi fa Politica, con la P maiuscola e per le quali non dovrebbe esserci bisogno di tutoraggio. Ciò di cui c’è bisogno, sono coerenza e dignità. Perché gli elettori pugliesi che hanno votato per i pentastellati nel 2020 non lo hanno fatto per vedere i 5Stelle gestire con Emiliano, ma per essere opposizione a un sistema di potere i cui frutti sono quelli di cui apprendiamo pressoché quotidianamente dalle cronache. Il funambolico Conte, invece, continua a mostrare una certa disinvoltura nell’eludere l’unico tema politico in questione, proponendo qui e là ricette per proseguire a governare con Emiliano, ergendosi a depositario di un puritanesimo che, però, va a cozzare con la realtà. Che è quella di un M5S di fatto parte integrante della variopinta maggioranza che sostiene Emiliano. Martedì prossimo sarà l’occasione per fare chiarezza».
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