Emiliano convocato giovedì 2 in commissione antimafia. Il governatore pugliese: «Ho un altro impegno, sono disponibile dal 10 al 30 maggio». I commissari: «Non può esimersi»

Michele Emiliano dovrà presentarsi giovedì 2 maggio alle 10,30 davanti alla Commissione parlamentare antimafia per essere sentito sulle recenti in

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Emiliano risponde alla Commissione Antimafia: «Inopportuna la mia audizione in questo momento»

Michele Emiliano dovrà presentarsi giovedì 2 maggio alle 10,30 davanti alla Commissione parlamentare antimafia per essere sentito sulle recenti inchieste giudiziarie baresi e sul caso delle indagini relative alle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel Comune di Bari. L’audizione del presidente della Regione Puglia è stata fissata ufficialmente dall’ufficio di presidenza della commissione proprio nel giorno in cui è scoppiata una polemica sulla richiesta dello stesso Emiliano – fatta trapelare dalla stessa commissione – di rinviare la seduta.

Il governatore ha però diramato una ulteriore lettera in cui afferma che nemmeno il 2 maggio potrà partecipare all’audizione, spiegando che sarà disponibile dal 10 al 30 maggio.

«Con riferimento alla mia convocazione in commissione Antimafia del 2 maggio ore 10.30 le comunico la mia indisponibilità per tutte le ragioni già rappresentate nella mia lettera del 24 aprile cui si aggiungono, come causa di legittimo impedimento alle ore 10 la convocazione della Conferenza delle Regioni e alle successive ore 12.30 dalla Conferenza Unificata convocata dal ministro Calderoli».

«In ogni caso – spiega il governatore -, essendo mio intendimento essere audito in Commissione, comunico che sono disponibile in ogni momento dal 10 al 30 maggio, a patto che si sia concluso con il voto il dibattito nel Consiglio regionale della Puglia sulla fiducia richiesto dal centrodestra».

LE SCINTILLE DELLA MATTINATA

Fonti del centrodestra avevano accusato Emiliano di aver provato a sottrarsi dalla convocazione. Ma l’interessato ha spiegato che le cose non stanno così. «Apprendo dalla segreteria della Commissione da Lei presieduta – dice la lettera che Emiliano ha inviato mercoledì 24 ed ha diffuso in mattinata – della volontà della Commissione di procedere alla mia audizione nelle date alternative del 7, 8 o 9 maggio pv. Il 7 maggio purtroppo è prevista la seduta del Consiglio Regionale nella quale si comincerà a trattare la mozione di sfiducia presentata dalla opposizione nei miei confronti. Tale circostanza rischia di creare una involontaria connessione, ribadisco pur senza volontà di alcuno, tra la mia audizione e il dibattito consiliare sulla fiducia».

«Il presidente della Puglia Michele Emiliano non può esimersi dal venire in audizione in commissione Antimafia. A breve infatti sarà stabilita una data per la sua convocazione», hanno fatto sapere tramite le agenzie di stampa alcuni componenti della commissione parlamentare antimafia. La commissione – per quanto è stato possibile ricostruire – avrebbe proposto informalmente una serie di alternative, le uniche disponibili in un calendario già fitto di istruttorie. Ed Emiliano avrebbe sostanzialmente chiesto di far slittare la sua audizione alla seconda settimana di maggio. Richiesta ritenuta però irricevibile perché la commissione parlamentare Antimafia ha gli stessi poteri della magistratura, per cui non può essere paragonata a un “semplice” organo politico.

«La circostanza è falsa e rappresentata malevolmente» si legge nella nota di diffusa da Emiliano in risposta alle indiscrezioni romane sulla sua volontà di non presentarsi. «Avevo inviato, fortunatamente, una lettera alla presidente della Commissione Antimafia alla quale chiedevo di tenere distinta la mia audizione in Antimafia con il dibattito in Consiglio Regionale sulla sfiducia per evitare la strumentalizzazione dell’atto istruttorio parlamentare con l’attività del consiglio regionale, per evitare manovre mediatiche che vedo puntualmente si stanno verificando».

LE POLEMICHE TRA DESTRA E SINISTRA

«Faccio un appello perché qualcuno non cada nella tentazione di usare la Commissione Antimafia come strumento politico – ha detto il deputato pugliese Pd Claudio Stefanazzi -. Il presidente Emiliano ha chiarito che, dovendosi votare una mozione di sfiducia, dovendosi cioè gestire un passaggio politico complesso, avrebbe preferito che l’audizione che lo riguarda potesse aver luogo dopo questo passaggio politico. La sensazione invece è che qualcuno intenda usare l’audizione come clava in vista del passaggio in Consiglio Regionale. Questo è molto pericoloso. Crea un precedente che intaccherebbe in maniera irreversibile l’autorevolezza della Commissione Antimafia».

«Lascia esterrefatti l’atteggiamento arrogante della sinistra sulla convocazione del presidente Emiliano – è la replica del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti -. Capiamo che per il governatore della Puglia siano ore complicate e frenetiche, visto il grosso impegno profuso nel gioco del tetris per il rimpasto della giunta pugliese, ma il presidente della Commissione Chiara Colosimo, ha mostrato ampia disponibilità nell’individuare con Emiliano una data condivisa per l’audizione, che non contemplasse i giorni dallo stesso esclusi. Il tentativo di Emiliano di sottrarsi all’audizione, evocando ragioni di inopportunità, appare inspiegabile e irrispettoso, non solo nei confronti dei componenti la Commissione Antimafia, la cui attività, come quella di tutte le commissioni d’inchiesta, è distinta e distante da quella Governo, ma soprattutto dei cittadini pugliesi, che legittimamente chiedono chiarezza e trasparenza».

«Emiliano stesso ha chiarito che» in commissione Antimafia «ci sarà e risponderà a tutte le domande. La strumentalizzazione l’abbiamo vista nelle scorse settimane sulle vicende baresi, ma i primi a dover fare qualcosa quando succedono queste cose siamo noi. Dobbiamo tenere lontani gli interessi sbagliati e chi sta un pò di qua e un pò di là». Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein a Metropolis sui canali Gedi. Quello di Emiliano fatto con la sua giunta dopo le inchieste «è un lavoro che proseguirà, bisogna che questo impegno si traduca in tutti i giorni. Ho chiesto al partito: alzate la guardia»

«Presidente di Regione ed ex magistrato. Da Michele Emiliano ci aspettavamo più rispetto della res publica e un galateo istituzionale che evidentemente in tanti anni nei palazzi di giustizia e in politica non ha mai ben compreso. Lo dimostra la modalita usata per rendere ufficiale ciò che invece era una semplice interlocuzione informale tra segreterie. Emiliano accusa la commissione di strumentalizzazione politica, quando è evidente che omettere due date su cinque proposte aveva il solo fine di voler far ricadere sull’Antimafia la scure del boia prima della mozione di sfiducia in Regione. Nessuno si può sottrarre alla convocazione della commissione. Suggeriamo dunque al presidente di non farsi guidare dal suo ego e dalla sua arroganza, perché neanche lui è sopra le regole». Così i componenti di centrodestra in commissione Antimafia.

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