Lettera aperta sull'asse M5S-PD Le critiche fanno sempre crescere, ma bisogna conoscere i fatti A due mesi dalla chiamata alle urne sentiamo l
Lettera aperta sull’asse M5S-PD
Le critiche fanno sempre crescere, ma bisogna conoscere i fatti
A due mesi dalla chiamata alle urne sentiamo la forte esigenza di chiarire ai nostri elettori, ai simpatizzanti, e a tutti i manfredoniani, alcuni passaggi giornalistici che si sono consumati nella scena politica e che pur senza una nostra dichiarazione ci hanno visti protagonisti.
Soprattutto sentiamo la responsabilità di raccontare il percorso che ci ha visto attuare una coalizione con il Partito Democratico e con tutte le forze con vorranno condividere questo progetto.
Nelle scelte ha gravato pesantemente la storia recente di Manfredonia. Lo scioglimento per rischio di infiltrazioni mafiose ha fatto svegliare non poche coscienze e ha confermato tragicamente che avevamo ragione, soprattutto nell’ultima campagna elettorale, a portare prioritariamente avanti la battaglia per la legalità.
Le inchieste giudiziarie, non da ultimo quella denominata “giù le mani”, hanno confermato che anche parte della tecnostruttura dell’Ente comunale non ha i giusti anticorpi contro le pressioni della mafia.
Questi accadimenti hanno tracciato un solco profondo nel cuore della città e lesionato le possibilità di decidere del suo destino. La mafia fa questo: intrappola nel passato, gestisce il potere e controlla lo sviluppo.
Il commissariamento, se da un lato ha operato un azzeramento necessario per spezzare quel ciclo politico e allontanare persone e gruppi del governo della città, dall’altro ha messo tutto in pausa. Nessuna scelta di crescita, di programmazione, di organizzazione della città è possibile, dovendo i commissari assicurare il solo funzionamento ordinario o il pareggio matematico dei conti.
In Italia il PNRR sta dando ossigeno anche a realtà meno sviluppate della nostra. La mancanza di una classe politica competente che al governo della città sappia cogliere questa occasione ci sta facendo sfumare ogni possibile progetto realizzabile con i fondi europei che con tanto impegno è riuscito a portare in Italia il nostro Presidente Giuseppe Conte.
Qualcuno in città, meno addentrato nelle logiche della politica, è arrivato ad augurarsi il commissariamento perenne.
I nostri ragazzi, gli anziani, le famiglie e tutta la comunità sipontina hanno esigenze che cambiano e aumentano nel tempo e a cui la politica sana è chiamata a dare delle risposte concrete e ragionate. C’è bisogno di prendere decisioni, scelte ponderate e competenti sui grandi temi della città. Dobbiamo sviluppare le nostre risorse e proporre soluzioni a problemi annosi e decennali come quello dell’igiene pubblica e della nostra partecipata ASE.
E’ necessario incrementare le possibilità di lavoro, dobbiamo affrontare l’esigenza abitativa con proposte che guardino in avanti nel tempo, sviluppare il settore turismo che in Puglia è volano economico importante, spingere e supportare gli imprenditori dei settori produttivi affinché la città possa offrire una possibilità di crescita e non si svuoti delle sue energie più valide, dobbiamo pensare alla città che vogliamo e proiettare nel futuro le sue esigenze, le sue aspirazioni.
Partiamo dal principio. All’indomani della chiusura della disastrosa esperienza della giunta Rotice, negli ultimi mesi dello scorso anno, abbiamo valutato le scelte al nostro orizzonte.
Una delle prime opzioni considerate è stata quella di correre da soli e proporre le soluzioni, le idee, la politica che il M5S attua con successo nei comuni che governa.
Siamo sognatori che però sanno essere realisti e siamo coscienti che questa scelta non ci avrebbe portato alla guida della città. Non per altro, ma per questo è necessario tempo: com’è giusto che sia, una forza politica prima di governare deve essere votata, seguita, suffragata. Abbiamo allora aperto ad alleanze.
Ci siamo approcciati a molti gruppi politici del territorio senza preconcetti e cercando soluzioni realizzabili e concrete.
Molte sono state le fasi di dialogo e interlocuzione e tanti gli spunti interessanti.
Abbiamo volutamente tenuto un profilo basso per non impantanarci col chiacchiericcio giornalistico e mediatico che nulla ha a che fare con la vera e sana politica. Ci siamo concentrati nel trovare soluzioni e conoscere le idee di quei gruppi politici che avrebbero potuto raggiungere il nostro stesso grado di comprensione, ormai non è più tempo per le mezze misure, non possiamo permetterci di sbagliare.
Il M5S ha infine operato delle scelte, non senza sofferenza, ma cosciente delle necessità della città e della strada da intraprendere.
Ad oggi il MoVimento si propone come forza di governo a tutti i livelli, ma ha bisogno di supporto soprattutto degli elettori ma anche delle energie politiche che abbiano uguali intenti e convinzioni etiche e morali.
Il 9 marzo, Manfredonia, con l’inchiesta “giù le mani” ha vissuto un ulteriore scossone e, crediamo verosimile, ne seguiranno altri.
Pensiamo che la gravità di questa inchiesta, la profondità e la diffusione dei rapporti del malaffare, abbiano fatto comprendere a tutti che bisogna presentarsi alle urne solo dopo aver adottato azioni severe ed intransigenti per la formazione di una coalizione.
C’è stato un momento in cui si è pensato che i manfredoniani non avrebbero avuto la possibilità di votare e che il commissariamento sarebbe stato prorogato.
La convinzione di dare un taglio netto con il passato deve essere al di sopra di ogni sospetto, perché non si può ancora tentennare e sottacere vicinanze scomode e responsabili a vario titolo dello scioglimento del comune.
Abbiamo bisogno di soggetti politici nuovi, che diano garanzia alla città di operare e di tutelare i cittadini e l’Ente comunale. Di non essere rappresentanti di null’altro se non del popolo manfredoniano.
Abbiamo chiuso le interlocuzioni che non hanno offerto o non intendono offrire sufficienti garanzie.
Come del resto abbiamo escluso, sin da subito per la verità, gruppi o persone che sono state candidate nelle file del centrodestra o che con quest’area politica abbiamo amoreggiato a varie riprese.
La nostra collocazione politica è progressista ed è davvero impossibile per noi condividere percorsi con partiti o uomini di centrodestra. Troppa la distanza tra noi e chi continua a sostenere altri interessi tranne quella dei cittadini.
Ovviamente questo non ci vieta di collaborare su singoli temi fondamentali, utili alla città e che dovrebbero essere condivisi da tutti, come la battaglia per la legalità.
Ci siamo presentati alla città uniti in un percorso condiviso con il PD che, avendo metabolizzato errori del passato, imputabili anche a soggetti non più presenti nelle loro fila, ha oggi l’occasione per contribuire alla necessaria rinascita della città, mettendo in campo le competenze, donne e uomini che sono profondamente coscienti che la condizione fondamentale per presentarsi agli elettori è avere liste specchiate e prive di qualunque ombra.
Il M5S ha avuto il supporto e la garanzia dei massimi vertici nazionali che si sono interfacciati con i livelli nazionali, regionali e provinciali del PD.
Abbiamo approcciato così una forza politica che ha accettato questo rinnovamento con convinzione profonda.
La ricerca di soluzione credibile per la città ci vede oggi uniti per mettere in campo le nostre risorse e le nostre idee.
Assicuriamo sin da ora che il M5S sarà protagonista e porterà i propri valori avanti e in modo prioritario di fronte a qualunque scelta si andrà ad operare. Come sempre i nostri riferimenti sono i cittadini, a loro dobbiamo rendere conto e per tanto saremo garanti di questo percorso di cambiamento.
Da oggi Manfredonia ha la possibilità di costruire una proposta valida, competente e seria con la garanzia di allontanarsi definitivamente dalla morsa mafiosa e degli interessi di parte.
Non sarà semplice, non sarà subito e non sarà senza fatica, ma non arretreremo di un centimetro e non smetteremo di lavorare e impegnarci con sacrificio per il raggiungimento degli obiettivi.
Per questo vi ringraziamo per il supporto che ci avete dato in questi anni e per il supporto che saprete confermarci. Manfredonia è dei manfredoniani e non è in vendita.
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