Il MiC dice “no” a tre parchi eolici nel Foggiano, ma il Tar accoglie il ricorso di Inergia: “Nuova valutazione

Sullo sviluppo dell’eolico foggiano il Tar della Puglia impone al Governo l’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, con l'obiettivo di fare

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Sullo sviluppo dell’eolico foggiano il Tar della Puglia impone al Governo l’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di fare chiarezza tra l’ok del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, favorevole come quello della Commissione tecnica Via e Vas, e il niet del Ministero della Cultura sui tre parchi da 33 pale nei comuni di Cerignola, Orta Nova, Stornara e Stornarella.

Energia green per 154 MW nei parchi denominati Ponticello, Tre Perazzi e Stornara Nord proposti da Inergia Spa, azienda leader nel settore delle rinnovabili eoliche e fotovoltaiche.

La società, difesa dall’avvocato Andrea Sticchi Damiani, si era già vista accogliere ricorsi contro le delibere negative con le quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva seguito il parere contrario del MiC.

Successivamente la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva fatto appello al Consiglio di Stato ma senza richiedere un’istanza cautelare.

Per ottenere quanto prima una nuova decisione da parte della Presidenza, Inergia ha così agito in ottemperanza dinanzi al Tar Puglia, chiedendo altresì l’accertamento della illegittimità dell’inerzia serbata dalla Presidenza.

I giudici amministrativi hanno ritenuto non decisiva la pendenza del giudizio di appello in Consiglio di Stato e, in totale accoglimento delle deduzioni di Inergia, hanno ribadito l’obbligo per la Presidenza del Consiglio dei Ministri di portare all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri una nuova valutazione entro 90 giorni.

“Siamo estremamente soddisfatti – ha detto Giacomo Ciacci, direttore generale di Inergia – perché questa pronuncia estremamente innovativa può apportare benefici all’intera filiera del mondo Fer, accelerando la definizione dei procedimenti amministrativi”.

È la prima volta che la giustizia amministrativa impone alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di calendarizzare un CdM a dirimere un contrasto insorto tra Mase e MiC in relazione ad un procedimento di Via nazionale.

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