Raccolta rifiuti in Puglia, Emiliano: “Governo in ritardo sui fondi per il piano regionale”

Noi scontiamo uno sbilanciamento, soprattutto sull'impiantistica. Il ciclo dei rifiuti rimane chiuso solo grazie a impianti privati. Nasce da qui

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Il dibattito durante gli Stati generali dei rifiuti in Puglia

Noi scontiamo uno sbilanciamento, soprattutto sull’impiantistica. Il ciclo dei rifiuti rimane chiuso solo grazie a impianti privati. Nasce da qui l’operazione Aseco con Acquedotto Pugliese per realizzare impianti pubblici che consentano di tenere in equilibrio il sistema“. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, partecipando questa mattina agli Stati generali dei rifiuti in Puglia, organizzati nel Teatro Petruzzelli di Bari da Ricicla.tv.

Nel piano regionale dei rifiuti ci sono molte innovazioni, tra cui consentire ai Comuni in ritardo sulla raccolta differenziata, spesso i Comuni più grandi, di migliorare le loro performance con l’aiuto dei finanziamenti della Regione, anche al fine di produrre energia dai rifiuti – ha spiegato Emiliano – Spesso alimentiamo alcuni impianti con combustibile fossile piuttosto costoso, per esempio le cementerie. Potremmo invece utilizzare quei rifiuti che dimezzerebbero sostanzialmente le emissioni di Co2“. 

Il governatore pugliese è accusato l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni di ritardare i progetti della Regione. “Sul piano dei rifiuti pugliese – ha sostenuto Emiliano – c’è il ritardo del Governo nell’assegnazione del Fondo Sviluppo e Coesione. C’è urgenza di questi soldi anche per il settore dei rifiuti. Solo in questo modo riusciremo a dare, soprattutto a Taranto, quella energia per aumentare il tasso di raccolta differenziata che in questo momento è ancora basso

Per l’assessore regionale all’ambiente, Anna Grazia Maraschio, “l’indice di raccolta differenziata regionale si attesta a circa il 60% e sono tante le iniziative pronte per incrementarlo. Questo costante incremento contribuisce alla riduzione dei quantitativi di rifiuti indifferenziati conferiti negli impianti pubblici di trattamento e poi in discarica, ma occorre ancora intensificare gli sforzi in alcuni centri urbani, ad oggi ancorati alla raccolta stradale, per raggiungere il 65/70 % di raccolta differenziata. Anche per la frazione organica, gli impianti di recupero autorizzati in esercizio consentono ampiamente il soddisfacimento del fabbisogno attuale. L’incremento di raccolta differenziata atteso nei prossimi anni, e quindi dei quantitativi di frazione organica, troverà l’adeguata destinazione negli impianti pubblici e privati in fase di autorizzazione e di realizzazione. Per quanto concerne le frazioni secche differenziate l’asse Regione-Ager-Conai sta traguardando già oggi obiettivi importanti in materia di riciclaggio negli impianti di selezione convenzionati“.

Siamo consapevoli – ha proseguito Maraschio – che c’è ancora troppo organico nella raccolta indifferenziata, soprattutto in alcuni grandi centri urbani. Ma la frazione organica all’interno dei rifiuti indifferenziati può essere ridotta solo se da un lato i Comuni si dotano di servizi di raccolta differenziata porta a porta con elevati standard tecnici, e dall’altro le comunità vengono responsabilizzate nel perseguimento di questi obiettivi ambientali. Per i Comuni già performanti si dovrà avviare la ‘fase 2’ del porta a porta, ovvero accorgimenti tecnici di affinamento del servizio porta a porta già attivo in quei territori, sfruttando le potenzialità dei servizi di tariffazione puntuale, un servizio che responsabilizza il cittadino premiandone i comportamenti virtuosi“.

 

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