Guardalinee ferita, il preside sui social: «Doveva stare a casa a fare le tagliatelle». Gli studenti furiosi chiedono le dimissioni

Il caso di Guadalupe Porras, la guardalinee che due settimane fa ha colpito un cameraman durante la partita Betis-Athletic Bilbao ed è rimasta ferit

Schianto a 200 all’ora, morti due uomini di Cerignola. Fuggivano dai carabinieri
Vieste, minaccia sottufficiale dell’Esercito Italiano. Arrestato 41enne
Sangalli, i lavoratori bloccano la statale 89 Garganica

Donna guardalinee insultata dall'allenatore avversario

Il caso di Guadalupe Porras, la guardalinee che due settimane fa ha colpito un cameraman durante la partita Betis-Athletic Bilbao ed è rimasta ferita, ha fatto il giro del web, scatenando un’ondata di commenti sessisti. Tra questi anche quello di un preside, Paolo Auricchia, del liceo Vieusseux di Imperia, che dal suo profilo LinkedIn ha pesantemente ironizzato sulla vicenda, con parole forse non adatte al suo ruolo.

li studenti all’attacco

L’ufficiale di gara stava correndo quando ha colpito un cameraman rimediando gravi ferite al volto. «Sì vabbè… però oggettivamente se fosse stata in cucina a preparare tagliatelle (cosa degnissima, che con ogni probabilità non sa fare), non si sarebbe fatta male tesoro», scrive Auricchia. I primi a essere furibondi sono stati gli stessi studenti del Viesseux che «come protesta verso le parole allucinanti del preside Auricchia» hanno deciso per un corteo pacifico che partirà da davanti alla scuola alle ore 7 e 50 e proseguirà prima sotto il provveditorato e poi davanti al Comune. Gli studenti chiedono le dimissioni del preside perché, scrivono gli studenti, «le sue parole non possono e non devono passare in sordina».

L’ira della consigliera regionale

Ugualmente furibonda la consigliera regionale di parità Laura Amoretti che in un lungo documento, e a lettere maiuscole, chiede ad Auricchia «di porgere esplicite e formali scuse» a «tutte le ragazze iscritte al Liceo Vieusseux, e alle loro e ai loro insegnanti, che con capacità e competenza sanno dare vita alla cultura per la parità di genere. Chieda scusa a loro e a tutte le donne che ogni giorno rivendicano il valore delle proprie capacità e competenze» scrive Amoretti che ricorda «con tristezza» il dirigente scolastico seduto in prima fila in qualità di preside per assistere all’evento ‘Pillole di Emancipazione: parole e musica’. «Argomenti – conclude Amoretti – trattati proprio dai suoi studenti».

COMMENTI

WORDPRESS: 0