- ANCHE febbraio se n’è andato ma non è ancora emerso alcun accenno concreto e connotato circa la soluzione della crisi
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ANCHE febbraio se n’è andato ma non è ancora emerso alcun accenno concreto e connotato circa la soluzione della crisi politica-amministrativa che ancora una volta è piombata su Manfredonia avvolgendola in una spirale velenosa. Una situazione assurda considerata la posta in gioco, che molto verosimilmente fotografa e fissa le attitudini alquanto vaghe del popolo sipontino ad affrontare i temi fondamentali della vita cittadina. Al momento, e ripetiamo siamo a due mesi dalla presentazione delle liste da votare l’otto e il nove giugno prossimo, non c’è uno straccio di indicazione al rinnovo del consiglio comunale.
NESSUN nome, nessuna prospettiva di coalizioni o assimilati, zero programmi, zero proposte operative. È tutto da impostare. Tante riunioni per tastare, sondare, scrutare. Si gira a folle. È pur vero che la partita da giocare è estremamente delicata e importante, ma proprio per questo sarebbe quanto mai opportuno, necessario una buona dose di decisione. Già, la decisione: è proprio quella che pare manchi. Si va avanti, si fa per dire, con i susurri, le voci e i bene informati.
CHE DICONO di un nulla di fatto in seno a Fratelli d’Italia per il chiarimento della situazione caotica nella sezione di Manfredonia circa la designazione del responsabile. Ci sarebbe una proposta di incontro avanzata da Forza Italia per la costituzione di una coalizione di destra tra Fi, FdI, Udc (sia pure in incognito). Una richiesta di incontro inoltrata via post da Domenico La Marca, ai suoi “fedelissimi per «condividere e confrontarmi sulla mia disponibilità ad una candidatura a Sindaco che sembra prendere piede». Il suo nome è stato fatto da “Molo 21” facente parte del raggruppamento di centrosinistra assieme a PD, Progetto popolare, Con, 5Stelle. Quest’ultimo scalpita al punto di essere disposto a fare un passo innanzi e uscire con una lista a quattro: 5S assieme Progetto popolare, Con e Manfredonia civica di Giuseppe La Torre già assessore nella giunta Riccardi e con candidato sindaco l’ex consigliere comunale della passata amministrazione, Raffaele Fatone.
UN INDIRIZZO tutto da verificare sul quale confluirebbe anche Maria Teresa Valente per conto di “Con”, l’unica donna in un contesto di giochi politici essenzialmente di maschi: per quanto sbraitano le donne più o meno impegnate in vari sotto-ruoli politici e sociali cittadini, se ne stanno buone-buone a gestire i propri orticelli. Maria Teresa Valente in un post dal tono di rampogna, afferma «non possiamo permetterci di essere spettatori passivi di decisioni che ci riguardano direttamente. La politica deve essere inclusiva, aperta al dialogo e rispettosa delle diverse opinioni presenti nella nostra comunità. Manfredonia ha un enorme potenziale, ma dobbiamo essere pronti a sfruttarlo: le sfide che ci troviamo di fronte sono molte e complesse, il futuro di Manfredonia è nelle nostre mani».
SI È FATTA sentire anche “Manfredonia nuova”: la presidente Iolanda D’Errico nel ribadire come «l’associazione politica e culturale non ha mai guardato al colore politico di chi impersona il potere e anche in questa occasione valuteremo attentamente le proposte che emergeranno senza sottrarci al confronto politico».
Michele Apollonio
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