È possibile vivere limitando l'uso della tecnologia? Per 1541 cittadini sì. Ci troviamo nelle campagne del basso Salento, a Depressa una piccola f
È possibile vivere limitando l’uso della tecnologia? Per 1541 cittadini sì. Ci troviamo nelle campagne del basso Salento, a Depressa una piccola frazione del comune di Tricase. Qui la modernità esiste ma non trova spazio per un problema concreto: i cellulari e internet non funzionano. Il motivo è semplice, non c’è linea per navigare sul web ed effettuare telefonate. I disagi non finiscono qui perché ci sono problemi annessi anche ai prelievi con il bancomat e i pagamenti tramite Pos. E nel piccolo borgo, i residenti vanno e vengono dalla piazza principale del paese con il cellulare in mano. Perché lì prende meglio.
Il segnale di Dio
L’unico punto dove «pia bonu» (prende bene) il cellulare è nella piazza del paese. «Sarà per la vicinanza con la chiesa e con Dio che fa un miracolo – spiega a Repubblica ironico il regista Edoardo Winspeare, che da anni vive a Depressa – si vedono cittadini salire sulle terrazze, raggiungere la piazza, scambiarsi informazioni con il passaparola e suggerire una zona dove poter comunicare al telefono. È una situazione paradossale, già viviamo in un paese che di nome non è proprio il massimo se poi aggiungiamo simili disagi».A muoversi, in prima persona, è stato Andrea Caroppo, il capogruppo di Forza Italia nella nona commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, che ha depositato un’interrogazione nello stesso organismo di cui fa parte, interessando il ministero delle Attività produttive perché «ponga rimedio a questa situazione».
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