Le foto sui social di donne che allattano al seno il proprio bebé sono diventate sempre più comuni. Se da una parte il merito è delle mamme che ha
Le foto sui social di donne che allattano al seno il proprio bebé sono diventate sempre più comuni. Se da una parte il merito è delle mamme che hanno battagliato perché Instagram non censurasse più le immagini di un gesto così intimo e puro, dall’altro alcuni di questi scatti suscitano dei dubbi. Questo genere di foto e video di neomamme dovrebbe comparire su un profilo solo se l’algoritmo intuisce che per l’utente sono interessanti. Instragram, infatti, riesce a capire che tipo di post possono attirare l’attenzione attraverso gli input forniti dall’utente stesso, come like, condivisioni o tempo di permanenza sui contenuti in questione. Quindi, perché queste foto sono sempre più presenti sui nostri schermi, anche se non abbiamo interagito con post simili?
La possibile spiegazione
Un motivo, forse, c’è. Alcuni dei contenuti di mamme che allattano sono reali, mentre in altri si vedono solo donne con un bambolotto: una simulazione bella e buona. Sotto questi post ci sono consigli su come allattare in maniera corretta, ma i profili rimanderebbero all’account di Only Fans delle protagoniste attraverso il link contenuto nella bio. Questa coincidenza farebbe dedurre, il condizionale è d’obbligo, che l’ allattamento sia solo un’esca per altro, probabilmente per mostrare il seno senza che i contenuti vengano censurati.Che si tratti di un becero modo per raggirare le regole della piattaforma?
La policy di Instagram
La policy di Instragram è molto severa su questo: se ci sono dei capezzoli femmili ben in mostra allora scatta, quasi sempre, la censura, a meno che questi non siano coperti con scotch o filtri vari. Dopo la modifica del 2015, le linee guida di Instagram sulla diffusione di immagini di nudo recitano come segue: «Non consentiamo immagini di nudo su Instagram, salvo alcune eccezioni (ad esempio, foto di cicatrici dovute a mastectomia e di donne che allattano al seno). Sono inoltre consentite le fotografie di quadri e sculture raffiguranti nudi».
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