Non si scompone più di tanto l’ex sindaco di Manfredonia, scaricato da Forza Italia. Al commissario regionale Mauro D’Attis che ha scandito a
Non si scompone più di tanto l’ex sindaco di Manfredonia, scaricato da Forza Italia. Al commissario regionale Mauro D’Attis che ha scandito a chiare lettere la sua sentenza – “Mai con Rotice” -, in buona sostanza, l’ingegnere risponde per le rime con il refrain che va ripetendo da mesi: mai più con Giandiego Gatta.
Il numero uno del partito in Puglia aveva precluso ogni possibilità che le strade si ricongiungessero in futuro.
“La nostra è una posizione unitaria, affrontata e condivisa con il coordinatore provinciale di Foggia, il consigliere regionale Paolo Dell’Erba, l’onorevole Giandiego Gatta e tutti i dirigenti locali di Forza Italia”, aveva tenuto a sottolineare D’Attis.
Paolo Dell’Erba, forse con un certo imbarazzo considerata la strada percorsa insieme all’amico imprenditore, ne ha preso atto, probabilmente anche a malincuore a giudicare dai toni. “All’interno di un partito ci sono ruoli e regole da rispettare, comportamento che mi ha sempre contraddistinto da quando faccio politica, anche se qualcuno in passato ha cercato di evidenziare il contrario – ha scritto in una nota – Sulla decisione di non sostenere la candidatura di Rotice a sindaco di Manfredonia ho sempre proposto l’opportunità di tenere aperto un dialogo. Se questa cosa non è stata possibile, allora rispetterò le decisioni dei vertici del partito a livello regionale. A Rotice mi lega un rapporto di grande amicizia che non sarà mai messa in discussione, soprattutto da scelte politiche che oggi ci portano su binari elettorali differenti”.
Per l’ingegnere, all’indomani delle due note, “non cambia nulla”. La precisazione del commissario regionale gli scivola addosso.
“D’Attis era già fuori dalle mie intenzioni da tempo, non da oggi. Può pensare quello che vuole, io gli rispondo che già prima non volevo Forza Italia qualora avesse continuato ad identificarsi con Giandiego Gatta. Quindi, fa una precisazione a se stesso”, afferma Gianni Rotice.
“Sin dall’inizio, la posizione non soltanto mia, ma quella di tutto il gruppo di Strada Facendo, era chiara: dove c’è Giandiego Gatta non possiamo esserci noi. Io non posso stare con chi ha tradito e con chi ha fatto cadere un’amministrazione, questa ipotesi era già da escludersi”.
A onor del vero, lo aveva già dichiarato apertamente: “Se un progetto si deve fare, si deve fare senza Giandiego Gatta, per ovvi motivi: ha tradito il mandato degli elettori e, soprattutto, l’ha fatto accordandosi con il Pd, quindi ha fatto la peggior cosa che potesse fare nella storia di Manfredonia, soprattutto dopo aver vinto le elezioni e dopo che Forza Italia, rimasta sempre all’oscuro, aveva un ruolo. Poi, ci deve spiegare perché aveva perso anche consiglieri e assessori”.
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