E' «irragionevole» concedere un punto e mezzo in più in graduatoria a chi ha la laurea specialistica (biennale), e non anche a chi ha partecipato
E’ «irragionevole» concedere un punto e mezzo in più in graduatoria a chi ha la laurea specialistica (biennale), e non anche a chi ha partecipato a un concorso con la laurea del vecchio ordinamento (quinquennale) che è titolo di studio equivalente. Lo ha stabilito il Tar di Bari (Seconda sezione), accogliendo il ricorso di una candidata al maxiconcorso della Regione Puglia.
Il caso, emerso a seguito di un articolo della Gazzetta, riguarda il concorso del 2021 che richiedeva come titolo di accesso la laurea triennale. C’è dunque chi ha dichiarato come titolo aggiuntivo la corrispondente laurea specialistica e ha ottenuto 1,5 punti in più. La vicenda affrontata dalla sentenza del Tar, che riguarda un concorso per il profilo Risorse umane, è relativa a una laureata in Giurisprudenza vecchio ordinamento cui non sono stati riconosciuti i punti aggiuntivi che sono invece andati ai laureati “nuovo ordinamento”. Una impostazione che «genererebbe un’illogica ed irragionevole disparità di trattamento tra candidati», ha scritto il Tar ordinando alla Regione di correggere la graduatoria.Il Tar ha accolto anche il ricorso di un’altra candidata che ha partecipato al concorso per il profilo Salute dichiarando come titolo di accesso la laurea magistrale in Farmacia. La commissione non ha riconosciuto il punteggio ulteriore che le sarebbe spettato se si fosse iscritta dichiarando solo la triennale.
«Ove tale titolo di studio superiore non fosse valutabile quale titolo aggiuntivo – è scritto in sentenza -, verrebbe a determinarsi un’illogica disparità di trattamento tra candidati che hanno acquisito titoli di studio manifestamente diversi tra loro, e che sono conseguiti al termine di percorsi didattici caratterizzati da peculiari insegnamenti, prove di esame ed esperienze accademiche».
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