Acquistare fiori pugliesi per San Valentino aiuta un settore cardine dell’agricoltura Made in Italy che vale 160 milioni di euro ma è oggi colpito
Acquistare fiori pugliesi per San Valentino aiuta un settore cardine dell’agricoltura Made in Italy che vale 160 milioni di euro ma è oggi colpito dai rincari dei costi di produzione e della concorrenza sleale dei prodotti stranieri. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia diffusa in occasione della Festa degli innamorati che si celebra il 14 febbraio.
San Valentino è tradizionalmente – ricorda Coldiretti Puglia – tra i momenti più importanti del settore florovivaistico in Puglia che spicca con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione.
A pesare sul futuro del settore sono – aggiunge Coldiretti – però le difficoltà climatiche, tra maltempo e siccità e, soprattutto, l’esplosione dei costi di produzione, più che raddoppiati a causa dei rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre. Ma la minaccia viene anche dalla concorrenza sleale dall’estero con le importazioni di piante e fiori che nel 2023 hanno raggiunto il valore di quasi 900 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto all’anno precedente, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sul lavoro sono le donne.
L’omaggio floreale resiste e si conferma simbolo di San Valentino con la tendenza a diversificare puntando oltre alle rose su primule, bulbose azalee e orchidee, meglio se italiane. I fiori vincono perché – continua la Coldiretti – permettono di esprimere, con classe, fantasia e prezzi ragionevoli, i propri sentimenti senza intaccare sensibilmente il proprio bilancio, e sono più graditi dei cioccolatini che rischiano di compromettere il duro “lavoro” di queste settimane per tornare in forma dopo le festività natalizie.
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