Tumori: «La Puglia è la migliore al Sud per mobilità e assistenza»

I recenti dati diffusi da Svimez e Ropi sull'assistenza e la cura oncologica in Italia, rendono giustizia dei progressi effettuati dalla Puglia. In un

Carabinieri Forestali, il generale Ricciardi visita la base della Foresta Umbra
Costituito Gruppo di lavoro pesca
SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCONO DANNI IN CAMPAGNA SENZA ACQUA (-100MLN MC); SOS GRANO

I recenti dati diffusi da Svimez e Ropi sull’assistenza e la cura oncologica in Italia, rendono giustizia dei progressi effettuati dalla Puglia. In un quadro nazionale caratterizzato da una ormai storica frattura con il Nord, la nostra regione, dati alla mano, è tuttavia la più virtuosa nel Mezzogiorno.

Tumori: «La Puglia è la migliore al Sud per mobilità e assistenza»

Sono migliorati i dati sulla mobilità passiva oncologica, ovvero quei pazienti che emigrano negli ospedali del Nord per farsi curare: la Puglia registra il 13,9%, tasso più basso al Sud, e ben distante dal 41% di Campania e Calabria. Anche per la prevenzione la Puglia risulta tra le più efficienti al Sud: il 64,5% delle donne tra i 50 e 69 anni hanno eseguito lo screening per il tumore alla mammella.

In Campania e in Calabria, sono meno della metà. In questo ambito la Puglia ha anche aumentato la capacità di attrazione: ad esempio, vengono in Puglia il 40% delle donne lucane colpite da questa patologia che hanno deciso di curarsi fuori regione». È quanto afferma il direttore della Rete Oncologica Pugliese Giammarco Surico, commentando i dati contenuti nel rapporto ‘Un Paese due cure’ presentato a Roma a cura di Svimez e Save the Children.

«Solo pochi mesi fa – aggiunge Surico – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aveva riconosciuto i nostri miglioramenti: nel 2018 i ricoveri oncologici registrati fuori Puglia erano 9.440, nel 2022 invece sono scesi a 7.777, con una diminuzione del 17,61%. La Puglia è cresciuta come numero di interventi di chirurgia oncologiche, ed è una delle tre regioni del Sud che copre tutte le 17 patologie considerate».

«Il rapporto Svimez – dichiara Alessandro Delle Donne, direttore generale dell’istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari e presidente dell’unità di coordinamento oncologico regionale (Ucoor) -, fa una fotografia sullo stato dell’arte, ma bisogna tenere conto da dove siamo partiti. In ambito oncologico abbiamo recuperato reputazione e credibilità. Se nel 2019 le prestazioni ambulatoriali dell’oncologico barese erano 729mila, siamo passati a 1 milione e 27mila nel 2023, con un aumento del 40% rispetto al periodo pre-pandemico».

COMMENTI

WORDPRESS: 0