Esistono cinque alimentari che andrebbero eliminati da ogni dieta, secondo il biologo David Sinclair, famoso ricercatore di Harvard. Così facendo «ho
Esistono cinque alimentari che andrebbero eliminati da ogni dieta, secondo il biologo David Sinclair, famoso ricercatore di Harvard. Così facendo «ho ritardato la mia età biologica di 30 anni». Secondo il rinomato studioso, punto di riferimento nel campo dell’alimentazione, bisognerebbe stare alla larga da cinque categorie specifiche, che sono protagoniste a tavola giornalmente per tantissime persone. Una ricetta di lunga vita, dice, abbinata ovviamente a uno stile di vita sano.
«Il peggior nemico»
Secondo l’esperto lo zucchero è il più grande nemico di una vita lunga e sana. Ha sottolineato che il consumo di zucchero e fruttosio accelera l’invecchiamento e aumenta il rischio di malattie croniche. Questa affermazione è supportata da studi che mostrano come lo zucchero contribuisce alla glicazione delle proteine, compromettendo la funzione cellulare.
Per evitare lo zucchero, Sinclair dà la priorità agli alimenti naturali e non trasformati, preferendo dolcificanti naturali con moderazione ed evitando bevande zuccherate e succhi lavorati.
Cibi che aumentano malattie cardiache
I carboidrati raffinati, come quelli presenti nel pane bianco o nei cracker, hanno un effetto simile allo zucchero sul corpo. Aumentano rapidamente i livelli di glucosio nel sangue, che possono causare picchi di insulina e contribuire ad accelerare l’invecchiamento. Alcuni studi, hanno scoperto che le diete ricche di carboidrati raffinati sono associate ad un aumento del rischio di malattie cardiache e diabete di tipo 2.
Gli altri alimenti da evitare
La significativa riduzione del consumo di carne e latticini è un altro pilastro della dieta di questo esperto. Si concentra sugli alimenti di origine vegetale, considerando che le proteine di origine vegetale stimolano geni come le sirtuine, che promuovono la longevità. Invece delle proteine animali, includi nella tua dieta più legumi, noci, semi e fonti di proteine vegetali come tofu, tempeh e quinoa.
Quando si parla di consumo di carne rossa, alcuni studi hanno suggerito un legame tra questi alimenti e un aumento del rischio di malattie croniche. Ad esempio, uno studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology ha indicato che un maggiore consumo di carne rossa è associato a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause, comprese le malattie cardiovascolari e il cancro.
Per quanto riguarda i latticini, uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association ha scoperto che un elevato consumo di latticini può essere collegato ad un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro , probabilmente a causa degli ormoni e dei fattori di crescita presenti in questi prodotti.
No agli additivi e all’alcol eccessivo
Il biologo consiglia, inoltre, di evitare gli alimenti ultra-processati e quelli che contengono additivi, conservanti e aromi artificiali. Questi componenti possono influire negativamente sulla salute e accelerare l’invecchiamento.
Per lui è fondamentale dare la priorità alle opzioni naturali e minimamente elaborate, leggere le etichette per evitare prodotti con lunghe liste di ingredienti sconosciuti e optare per cibi freschi e preparazioni fatte in casa.
Occhi puntati anche sul consumo eccessivo di alcol. Sebbene il vino rosso contenga resveratrolo, un composto benefico per la salute, il consumo eccessivo di alcol è dannoso. Ecco perché raccomandano la moderazione nel consumo di alcol e, se possibile, optano per bevande analcoliche. Se si sceglie di bere, l’esperto suggerisce vini ricchi di resveratrolo come il vino rosso ed esplora alternative salutari come tisane e acqua aromatizzata alla frutta.
Quando bisogna allenarsi
Oltre alla dieta, l’esperto sottolinea l’importanza dell’esercizio fisico regolare. La sua regola è esercitarsi tre volte a settimana, spingendo il proprio corpo al limite per almeno 10 minuti ogni sessione. Questo stress sul corpo si traduce in notevoli benefici per la salute e la longevità, inclusa la riduzione dei tassi di malattia del 30% o più.
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