La provincia di Foggia resta in Puglia l’area geografica più importante nel campo agroalimentare con un potenziale ancora inespresso. L’ultimo rap
La provincia di Foggia resta in Puglia l’area geografica più importante nel campo agroalimentare con un potenziale ancora inespresso. L’ultimo rapporto di CIA Agricoltori Italiani parla di una provincia agricola, quella foggiana, in netta controtendenza rispetto al resto della regione. Al 30 novembre del 2023 risultano iscritte in Puglia 75.386 imprese contro le 77.619 del 2022. Mancano ben 2.233 imprese all’appello, con una contrazione del 2.9%.Diversa la situazione a Foggia dove hanno chiuso solo 263 aziende, attestandosi a 23717 imprese contro le 23.980 del 2022, con una contrazione dell’1,09%. In Capitanata aumentano gli addetti in agricoltura passando dai 30.442 del 2022 ai 32.705 dell’ultimo anno. “La diminuzione di imprese nella nostra provincia – spiega il presidente di CIA Capitanata, Angelo Miano – è molto limitata, anche perché vengono accorpate le aziende ma gli ettari restano gli stessi. Nel Foggiano facciamo risultati importanti nell’ortofrutta, abbiamo la capacità aggregante superiore, abbiamo 150 mila ettari irrigui che ci permettono di produrre di tutto, e per questo aumenta anche la manodopera. Quindi la provincia di Foggia è la regina dell’agroalimentare. Purtroppo non cresce alla stessa maniera l’aggregazione del mondo agricolo. Se si verificasse anche quella, saremmo i primi a livello nazionale. In Capitanata ci sono tutti i presupposti per incrementare le assunzioni, ma abbiamo bisogno di personale specializzato. Un invito ai neo laureati: non lasciate la provincia di Foggia, qui c’è tanto da fare”.Miano poi torna sul “Granaio Italia” da istituire a Foggia, ma ancora bloccato a livello governativo. “Evidentemente le lobby degli stoccatori e dei mugnai sono molto forti”. Infine annuncia l’istituzione a Foggia della Borsa Olio, già deliberata, e prossimamente anche la Borsa Vino e Ortaggi che andranno ad aggiungersi a quella del grano.
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