San Nicandro Garganico, in tre mesi cinque arresti per violenza sulle donne

Cinque arresti in tre mesi, per altrettanti casi di violenza sulle donne. È un bilancio amaro quello stilato dai carabinieri di San Nicandro Garganico

Monopattini elettrici, arrivano le regole
Via alla differenziata a Monticchio e Zapponeta. Tutte le info
Lavoro, i neolaureati italiani rifiutano gli stipendi bassi. E chi si trasferisce all’estero guadagna quasi il 60% in più

Cinque arresti in tre mesi, per altrettanti casi di violenza sulle donne. È un bilancio amaro quello stilato dai carabinieri di San Nicandro Garganico in occasione della fine del 2023.

Matera, un camper per contrastare la violenza sulle donne

Arresti determinati da atteggiamenti persecutori, consumati da ottobre a dicembre, che si ripetono ormai come in un film già visto che non sembra però vedere mai la fine.

Il primo arresto – il giovane è finito in carcere – è quello di un 23enne di origine marocchina. Non si rassegnava alla fine della relazione sentimentale con la ragazza e aveva iniziato a tormentarla, fino a quando lei non ha trovato la forza di reagire e di rivolgersi alle forze dell’ordine. Le indagini hanno dato conferma di quanto denunciato e per lui si sono aperte le porte del carcere.Stessa situazione per un 38enne di San Nicandro Garganico, anch’egli di origine marocchina. Il copione, purtroppo, sempre lo stesso: non accettava la fine della storia con la compagna e aveva iniziato a perseguitarla, rendendole la vita un inferno.Altri due arresti sono stati eseguiti, sempre a San Nicandro, per violenza domestica. In un caso un figlio di 25 anni, denunciato e poi arrestato per gli atteggiamenti violenti nei confronti della madre, vittima della sua furia. Analogo provvedimento è stato notificato dai carabinieri nei confronti di un 35enne del luogo, anche lui indiziato di molteplici episodi di violenza domestica commessi contro la moglie.  Il quinto e ultimo arresto, invece, è quello di un 59enne che, già sottoposto al  divieto di avvicinamento alla ex moglie in seguito all’adozione della procedura prevista dal “codice  rosso”, è stato rintracciato dai carabinieri sotto l’abitazione della vittima mentre – incurante del  provvedimento del giudice – cercava di rientrare nell’abitazione familiare. Storie di violenza su cui è stata scritta la parola fine solo grazie alla denuncia delle vittime, col conseguente intervento delle forze dell’ordine e della magistratura.

COMMENTI

WORDPRESS: 0