Sole Strade e Misteri…..

, : ' (di Maria Teresa Valente ✍️) Ogni anno, il solstizio d'inverno ci consente di compiere a Manfredonia un'affascina

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(di Maria Teresa Valente ✍️)

Ogni anno, il solstizio d’inverno ci consente di compiere a Manfredonia un’affascinante passeggiata nel tempo. La pianificazione urbana della nostra città, basata sul modello romano di Siponto, rivela infatti un dettaglio segreto legato all’astronomia. Le due strade principali, ovvero i due decumani massimi, la ruga de Comite (via Tribuna) e via della Piazza (Corso Manfredi), seguono un preciso allineamento e puntano al tramonto del sole nel solstizio d’inverno, che cade ogni anno tra il 20 e il 23 dicembre. In pratica, queste due vie di Manfredonia sono come un tappeto steso da est a ovest, che si srotola fino al sole durante il solstizio invernale.

Questa armonia tra le nostre strade e il cielo sembra essere nata quando i Romani fondarono la colonia di Siponto nel II secolo a.C. Nelle città romane, il sole era di fondamentale importanza ed era considerato un elemento essenziale anche per la pianificazione urbana. Ancora oggi la nostra città mantiene questo legame magico con il sole, ereditato dall’antica Siponto.

A Manfredonia, la porta decumana che diventava la “Ianua Coeli” (Porta degli dei) si trovava nell’attuale via di Porta Pugliese e qui, nel giorno del solstizio d’inverno, quando il sole la illuminava fino a renderla d’oro, simbolicamente si rievocava il passaggio delle anime verso il cielo, secondo la tradizione cristiana. Il fenomeno del solstizio invernale doveva essere visibile su via di Porta Pugliese almeno fino alla metà del XX secolo, prima che l’antico palazzo del Seminario venisse ampliato.

Provate anche voi in questi giorni a camminare verso le ore 16 lungo corso Manfredi, ma anche in via Maddalena, corso Roma e via Tribuna: è come viaggiare indietro nel tempo, avvertendo la magia del passato dinanzi ai nostri occhi, che si svela mentre i raggi del sole al tramonto inondano le strade principali della città e ci regalano uno spettacolo di luce incredibile che si perpetua anno dopo anno, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio.

Maria Teresa Valente

ps: Ringrazio Giuseppe Bottalico per gli spunti e l’architetto Michele Di Lauro, docente di Storia dell’Arte dell’I.S. “Roncalli-Fermi-Rotundi-Euclide” di Manfredonia, per l’approfondita documentazione.

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