Puglia, paura per il ritorno dell’influenza aviaria: «Proteggere allevamenti»

Serve «intensificare la ricerca e le precauzioni» per contrastare l’aviaria ma «senza creare allarmismi» e «danni alle imprese avicole». È quanto chie

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Serve «intensificare la ricerca e le precauzioni» per contrastare l’aviaria ma «senza creare allarmismi» e «danni alle imprese avicole». È quanto chiede Coldiretti Puglia dopo i casi dell’influenza aviaria ad alta patogenicità che ha provocato in un allevamento di Lecce la morte di venti uccelli.

«Occorrono misure di prevenzione urgenti per confinare il focolaio e fermare la malattia con una cintura di sicurezza utile a mettere in sicurezza più di 236mila galline per la produzione di uova da consumo in provincia di Lecce», dichiara il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli.Per l’associazione di categoria è importante «salvaguardare il made in Italy rafforzando la tracciabilità e l’origine, indicando la provenienza di carni avicole e delle uova per consentire scelte di acquisto consapevoli». Inoltre serve prevedere, per Coldiretti Puglia, «un risarcimento per gli eventuali danni economici subiti dalle aziende, investimenti in biosicurezza e un rafforzamento del sistema di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria». Misure che sono fondamentali per proteggere «la filiera avicola che risponde all’esigenza di 8 italiani su 10 che per il loro carrello della spesa puntano sui prodotti italiani» secondo un’indagine Coldiretti- Ixe’. 

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