Ambiente e salute: Puglia capofila di un progetto di monitoraggio permanente

La sigla utilizzata per indicarle è SIN, Siti di Interesse Nazionale, sono aree individuate per legge, ai fini della bonifica, caratterizzate da u

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La sigla utilizzata per indicarle è SIN, Siti di Interesse Nazionale, sono aree individuate per legge, ai fini della bonifica, caratterizzate da un elevato rischio sanitario ed ecologico in ragione dell’estensione o della densità della popolazione, dell’impatto socio-economico o del rischio per beni di interesse storico-culturale. L’elenco dell’ISPRA, aggiornato al dicembre 2021 ne elenca cinquantanove in tutta Italia, quattro in Puglia: Manfredonia, Brindisi, Taranto e Bari con il sito Fibronit.

Con i fondi del Piano Nazionale Complementare al PNRR sono stati finanziati due programmi di intervento nei SIN, il primo sugli interventi di  prevenzione primaria e secondaria delle patologie attribuibili all’ambiente, il secondo sull’esposizione agli inquinanti organici persistenti.

La Regione Puglia, interessata ad entrambi i progetti, è però la capofila del primo, che coinvolge altre 13 regioni. Scopo dello studio, la messa a punto di un modello di sorveglianza stabile dello stato di salute della popolazione non solo sanitario, ambientale ed epidemiologico ma anche sociale.

Puglia capofila anche per l’esperienza maturata nella gestione dei problemi sanitari legati a Taranto. L’ultimo aggiornamento del dato epidemiologico ha purtroppo confermato la persistenza di alcune criticità, sia con riferimento a cause tumorali che cardiovascolari e respiratorie.

Il progetto, che sarà avviato nel prossimo gennaio e si concluderà alla fine del 2026, mira a costruire una rete di monitoraggio permanente capace strutturalmente di sostenere decisioni per migliorare le condizioni ambientali e di salute dei cittadini.

Gli intervistati sono, nell’ordine: Giovanni Gorgoni, commissario straordinario ARESS Puglia; Lucia Bisceglia, dir. area Epidemiologia ARESS Puglia: Vito Bruno, dir. gen. ARPA Puglia.

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