C’è anche il nome di un cittadino spoltorese tra i ventisette indagati, a vario titolo di responsabilità, dalla Procura Distrettuale Antimafia de L’Aq
C’è anche il nome di un cittadino spoltorese tra i ventisette indagati, a vario titolo di responsabilità, dalla Procura Distrettuale Antimafia de L’Aquila in merito agli affari ‘sporchi’ di un clan pugliese in Abruzzo e nello specifico nelle città di Pescara e Montesilvano. Un’indagine partita a marzo scorso dalla denuncia di un noto ristoratore il quale era finito nelle mani della criminalità per una serie di prestiti che, però, non era riuscito a restituire a causa dei tassi usurari fini al 600%. Dalla denuncia dell’uomo sono emerse anche le altre attività sulle quali i malviventi avevano messo le mani tra cui una compravendita di automobili ed un negozio a Montesilvano, ma anche attività a Sambuceto e Miglianico. Le contestazioni mosse dagli investigatori ai protagonisti di questa indagine (tra cui anche sei pescaresi) vanno dal reato di usura a quello di estorsione, dalla ricettazione all’intestazione fittizia di beni. Nelle operazioni sono stati sequestrati anche due milioni di euro di beni.
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